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 2016  maggio 21 Sabato calendario

Metal detector, no-fly zone e cecchini: pronti per gli Europei del terrore?

A tre settimane dal calcio di inizio degli Europei, il dramma dell’A320 della EgyptAir precipitato in mare mentre viaggiava tra Parigi e Il Cairo, con il dubbio ancora forte che si possa essere trattato di un attentato, fa paura. Ma la Francia si prepara. Il primo incontro si giocherà il 10 giugno non in uno stadio qualunque, ma allo Stade de France di Saint-Denis. Lo stesso dove il 13 novembre si erano fatti esplodere tre kamikaze del commando terroristico parigino, uccidendo una persona e ferendone molte altre.
Allo stadio la strage era stata evitata, quella sera altre 130 persone erano state uccise tra i caffè e il teatro Bataclan. Stando a Patrick Calvar, direttore della Dgsi, i servizi segreti francesi interni, la Francia è “il paese più minacciato” dall’Isis. Lo ha detto in una recente audizione parlamentare i cui contenuti sono stati pubblicati da Le Monde: “La Francia deve prepararsi a un nuova forma di attacco: una campagna terroristica caratterizzata da esplosivi nascosti e pronti all’uso in luoghi in cui si concentrano folle importanti”. E un incontro di calcio è proprio questo genere di eventi.
Giovedì, il Parlamento francese ha prolungato per la terza volta lo stato d’emergenza fino al 26 luglio per garantire la sicurezza dell’Europeo, ma anche del Tour de France di ciclismo (dal 2 al 24 luglio). “Rinunciare a manifestazioni sportive, culturali e a raduni di festa, vuol dire arrendersi di fronte al terrorismo e alla violenza”, ha confermato il premier Manuel Valls. Per i sondaggi, il 79% dei francesi condivide. Allora l’Europeo si farà. Si aspettano tra i 7 e gli 8 milioni di tifosi. Le 51 partite in programma si terranno in dieci città fino al 10 luglio. Un mese ad alta tensione che ha fatto dire al ministro dello Sport, Patrick Kanner, che “mai evento sportivo è stato così blindato in Francia”.
Gli stadi saranno dichiarati no-fly zone. La nuova paura è di un attacco con armi chimiche lanciate sugli spettatori. Per la prima volta, anche sui 24 campi-base dove si alleneranno le squadre, saranno testati gli scudi anti-drone. Dispositivi “inediti che interferiranno con i droni e, una volta individuati, ne prenderanno il controllo”, ha spiegato Ziad Khoury, il capo della sicurezza di Euro 2016, all’Associated Press. Non si tratta cioè di distruggere i droni in volo “perché i detriti potrebbero cadere sul pubblico, ma di evitare che volino sugli stadi e arrestare chi li manovra”.
In caso di allerta non si esclude che si possa giocare a porte chiuse, senza tifosi, o cambiare date e luoghi degli incontri. Gli stadi: tra 10 mila e 12 mila agenti privati, sotto la responsabilità della Uefa, ne assicureranno la sicurezza durante la competizione. È previsto un doppio cordone con doppio controllo dunque delle borse e dei tifosi. Saranno blindatissime le stazioni ferroviarie, le metropolitane, gli aeroporti. Ci saranno controlli sulle terrazze di caffè e ristoranti. E poi ci sono le fan-zone, veri e propri “villaggi” allestiti per accogliere i migliaia di tifosi che seguiranno gli incontri su schermo gigante. Quella di Parigi, sugli Champs de Mars, ai piedi della Tour Eiffel, potrà contenere 92 mila persone. Quella di Marsiglia, al cinema Prado, ne conterrà 80 mila, quella di Bordeaux più di 60 mila.
Agli ingressi saranno installati metal detector come negli aeroporti, sarà vietato entrare con borse voluminose, saranno presenti unità cinofile. Axel Ronde, segretario generale del sindacato CGT-Police Ile de France, ci ha confidato la sua preoccupazione. I sindacati dei poliziotti avevano chiesto al governo di rinunciare alle fan-zone: “È stato deciso diversamente, ma stiamo ancora aspettando istruzioni”. Il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, della destra conservatrice, chiede l’introduzione di dispositivi per il riconoscimento facciale che ha già testato nella sua città. Intanto esercitazioni su simulazioni di attacchi si sono già tenuti a Parigi, nella stazione dei treni di Montparnasse, e a Tolosa, Saint-Etienne, Bordeaux, o ancora Lens, nei pressi degli stadi che ospiteranno gli incontri.