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 2016  maggio 21 Sabato calendario

I pronostici di Chris Evert, sette volte regina del Roland Garros

Chris Evert, ovvero l’ex Signorina di Ferro che fra inizio Anni 70 e fine ’80 ha dominato sulla terra rossa e dato vita con Martina Navratilova alla rivalità più lunga ed entusiasmante della storia dello sport. Trent’anni anni fa Chrissie vinceva a Parigi l’ultimo dei suoi 18 Slam, il settimo Roland Garros in una carriera che contempla anche 5 titoli vinti a Roma.
Lei è americana, ma a Parigi ha iniziato e finito di vincere tornei dello Slam: come mai?
«Sono cresciuta sulla terra, fin da quando avevo 5 anni. Il mio tennis si adattava perfettamente al rosso: è stato giusto vincere a Parigi il mio ultimo grande torneo».
Quest’anno chi vede favorito al Roland Garros?
«Nel maschile alla lista aggiungerei Murray. Ci siamo chiesti a lungo come mai non avesse vinto niente sulla terra: adesso ha capito anche lui che può farcela. Il suo tennis sta sbocciando, la vittoria di Roma su Djokovic gli ha dato grande fiducia. Djokovic paradossalmente stava vincendo troppo, credo avesse bisogno di un momento in cui resettarsi, ma il favorito resta lui. Poi Nadal, che è tornato a muoversi bene sulla terra, e Nishikori. In campo femminile, anche se il pronostico è più aperto che in passato, dipende sempre da come gioca Serena Williams».
Murray si è appena separato dalla sua coach Amelie Mauresmo, da poco diventata madre: il binomio tennista maschio-allenatore femmina non funziona?
«Credo che le cose fra Amelie e Murray funzionassero molto bene, lo si vede da come Andy è maturato. Fare il coach però è un lavoro che ti occupa 24 ore al giorno e ora che Amelie è diventata mamma tutte le sue emozioni sono concentrate altrove. Fra una madre e un bimbo così piccolo c’è un rapporto speciale, ho anch’io dei figli e la capisco al 100 per cento. Non lo considero un fallimento».
La sua generazione ha lottato tanto per raggiungere la parità dei montepremi fra donne e uomini, ora qualcuno vorrebbe metterla in discussione: giusto o sbagliato?
«Nei tornei dello Slam, e comunque dove donne e uomini giocano insieme, credo sia giusto avere lo stesso prize money perché donne e uomini fanno parte dello stesso show. Negli ultimi 15-20 anni ci sono stati tornei più forti in campo maschile, altri più forti per merito delle ragazze. Le donne danno il 100 per cento del loro fisico, come gli uomini. Se poi il circuito Atp vuole dare un montepremi più alto nei tornei dove giocano solo gli uomini, credo che siano in grado di farlo».
Federer e Serena Williams hanno 35 anni, Nadal 30: quando smetteranno per il tennis arriverà lo «sboom»?
«L’unico momento in cui mi sono preoccupata per il futuro del tennis è stato quando si ritirò Borg, perché lui era l’idolo di tutti. Mio dio, mi dissi, cosa succederà ora al tennis? Poi sono arrivati McEnroe, Lendl, Edberg, Becker... E il tennis è diventato ancora più forte. Nessun giocatore è più grande dello sport che gioca».
Chi vede come outsider a Parigi?
«Madison Keys può esserlo fra le donne. In campo maschile Nick Kyrgios, che ha grandi colpi, e Alexander Zverev: l’ho visto giocare a Miami e ne sono rimasta impressionata. Un tennista così giovane e così forte mancava da tanto. Credo sia solo questione di tempo prima che vinca un torneo dello Slam».
Cosa è cambiato nel tennis rispetto ai suoi tempi?
«Noi non avevamo match veramente difficili fino ai quarti di finale. Oggi è una battaglia già dal primo o secondo turno. E questo rappresenta un costo fisico per i giocatori. Se fossi io a decidere riorganizzerei il circuito per essere sicuro che i migliori siano sempre al massimo».
Roger Federer ha dato forfait: vincerà ancora uno Slam?
«Credo che la sua chance sia a Wimbledon, dove gli scambi sono più corti e il suo rovescio tagliato è più efficace. Oggi lo vedo più capace di creare grandi colpi che di lottare con il coltello fra i denti, ha bisogno di una superficie che lo aiuti».