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 2016  maggio 21 Sabato calendario

Chi fa sesso con le tricheche in autunno?

Il blubber è grasso. Tessuto adiposo vascolarizzato sottocutaneo. Ce l’hanno le balene, i sirenii (lamantini e dugongo) e i pinnipedi. Tra questi il tricheco. È una iattura. Col blubber si fa l’olio, ma soprattutto è considerato un alimento prelibato da inuit ed eschimesi. E poi c’è la questione dell’avorio, ricavato dalle grandi zanne, oltre al fatto che varie altre parti del suo corpo e della pelle vengono impiegate come tessuto. Il tricheco dunque, mammifero carnivoro di grandi dimensioni, non teme quasi nessun animale tranne noi. Sopra le zanne porta i caratteristici baffoni, o vibrisse, coperte di terminazioni nervose che gli servono ad analizzare quello che gli passa sotto il naso.
Vivono circa trent’anni e diventano sessualmente attivi intorno ai quindici. Le tricheche sono poliestrali, cioè vanno in calore due volte l’anno. Ma i trichechi sono disponibili all’accoppiamento solo da gennaio ad aprile. Gli scienziati continuano a interrogarsi su questa bizzarra svista della natura: che ne fanno del desiderio autunnale le tricheche? Scrivono forse, in preda al languore, sdolcinate poesie d’amore? Esiste una letteratura cortese dei trichechi? O cercano invece pace nell’abbraccio di qualche altro enorme mammifero? Chi fa sesso con le tricheche nei dolci tramonti settembrini?