La Stampa, 23 maggio 2016
Per Morata è stato il gol dell’addio (forse)
Sul treno dei desideri, ieri mattina il Roma-Torino, Alvaro Morata aveva una certezza, «voglio giocare», e un dubbio: «Non so dove». Del resto, è uno specialista nel prenderli al volo, i treni e le occasioni, come l’altra sera, in finale di Coppa Italia: due minuti per un gol, al terzo tocco di palla. E diventa dura confinarlo al colpo di fortuna, se nelle due stagioni juventine ha segnato 10 gol partendo dalla panchina, almeno tre più di qualsiasi altro giocatore di A. Quando segni negli ottavi, nelle semifinali e nella finale di Champions (la scorsa stagione) o tagli in due il Bayern Monaco (quest’anno), il caso si chiama destino. Per il gol, non ancora per la squadra che verrà: «Davvero non lo so, come andrà a finire».
Dedica alla fidanzata
La sua nuova storia inizia come l’alfabeto: con la lettera A, di Alice Campello, la fidanzata cui ha dedicato in tv la rete al Milan. «Da quando sto con lei sono un altro in campo». Un altro rispetto al ragazzo, e al giocatore, reduce dalla rottura con l’allora compagna, Maria Pombo. Alice, in trance amoroso: «Posso morire felice». Morata, che viaggiava con papà Alfonso e un amico, l’ha riabbracciata a Milano: mini vacanza in Spagna, prima del raduno della nazionale.
Arsenal e Liverpool
La Juve ha invece un problema: non decide lei. Tocca al Real Madrid, che entro il 15 luglio, di quest’anno o del prossimo, può riprendersi Morata pagando 30 milioni di euro, dopo i 20 con i quali l’acquistarono i bianconeri. Viste le quotazioni degli ultimi tempi, non una follia: dai 60 milioni più 20 di bonus per Martial ai 68 per Sterling. L’ad Beppe Marotta e il ds Fabio Paratici hanno avviato i colloqui, cercando di annullare il diritto di «recompra», ma le chance sono prossime allo zero. Il Real vuole riprenderselo e rivenderlo in Premier: Arsenal, Liverpool e Chelsea. Voce degli amici: l’Inghilterra non gli dispiacerebbe. Anche se a Torino sta benissimo: «Ho trovato un’altra casa». Nel frattempo, il tiki-taka dei tabloid è partito: Wenger, ha pronti 8 milioni a stagione. Boom.
Piace Batshuayi
Morata ha difetti: in certe notti la fama ne oscura la fame e in altre l’animo storto gli fa inseguire l’estetica invece della pratica. Ma semina indizi da grande giocatore: il dribbling da ala in un fisico da centravanti, lo sparo bipede e il fiuto per le sfide da sogno. Oltre all’età, 23 anni. Da mesi si cerca un sostituto: nel ruolo, attaccante, ma non nelle movenze, piace Michy Batshuayi, 22 anni, reduce da 23 gol e 10 assist in 50 partite. Quasi tutte da titolare (43), cosa che non può dirsi per Morata (26 su 47): e lui, vuole giocare.