Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  maggio 23 Lunedì calendario

«Questa era la mia gara. Invece l’ho pagata carissima. Qui non posso rimproverarmi niente. Solo disperarmi». Intervista a un Valentino deluso e amareggiato che però ci crede sempre

«Che peccato, che delusione. È sempre così, quando ti devi arrendere per un problema tecnico. Ma proprio qui no, davanti alla mia gente. Il Mugiallo. E in un giorno in cui mi sentivo il più forte, il più veloce».
Il motore è come esploso.
«Incredibile. L’ultima volta mi era successo a Misano, nel 2007. Una vita fa. Abbiamo controllato i dati: forse la Yamaha dispone di una serie di motori venuti male: per errori di produzione, o nel montaggio. Possiamo intervenire, perché ne abbiamo ancora quattro “congelati”’».
Anche quello di Lorenzo si è rotto.
«Mi ero un po’ preoccupato: però il mio era più fresco, con pochi chilometri. E poi ero così sicuro di me...».
Al momento dell’incidente in testa c’era Jorge.
«Stavo bene, avevo un gran passo, potevo superarlo e andarmene via: aspettavo il momento buono. Ci avevo provato al termine del primo giro, però ho frenato troppo a fondo. Poi sono andato largo, ma perché non mi è entrata la frizione. E l’ho ripreso subito. Questa era la mia gara. Invece l’ho pagata carissima».
Lorenzo e Marquez già in fuga.
«L’unica nota positiva è che ho avuto la conferma di essere molto competitivo. Sono più veloce dello scorso anno. E non devo più correre in difesa, posso attaccare sempre come piace a me».
Però è la seconda gara – su sei – chiusa a zero punti.
«Ad Austin ho fatto uno sbaglio, è vero. Qui non posso rimproverarmi niente. Solo disperarmi».
Tra due settimane rivincita a Barcellona.
«Da ora in poi posso solo pensare a dare il massimo per stargli davanti. Io ci credo. Sempre».