Corriere della Sera, 23 maggio 2016
Ritratto di Kevin, 19 anni, ultras col coltello
Il fisico e lo sguardo sono quelli di un ragazzino. La passione per il Milan, e il calcio in generale, fin da bambino. Lo stadio e la curva Sud, quella dei tifosi rossoneri, frequentata insieme a tanti giovanissimi che hanno «rimpolpato» la tifoseria milanista colpita negli ultimi dieci anni da operazioni di polizia e Daspo. Kevin Pirola, 19 anni, nato a Monza e casa a Sesto San Giovanni, incensurato, per il momento è il solo tifoso in arresto per l’aggressione a Gianluca Messineo, 26 anni, e Alessandro Palmieri, di 40, davanti al Jet Leg di via Leone IV a Roma.
L’accusa è di tentato omicidio e il ragazzo comparirà davanti al giudice domani per l’udienza di convalida. Ad incastrarlo ci sarebbero alcune testimonianze dei clienti del locale che lo hanno visto sferrare una coltellata a Messineo mentre si trovava all’esterno del pub. Ma il difensore, l’avvocato milanese Jacopo Cappetta, storico legale degli ultrà milanisti, invita alla calma visto che – da parte sua – dice di non avere ancora ricevuto alcuna ricostruzione ufficiale dalle forze dell’ordine. Oggi Cappetta incontrerà il 19 enne in carcere, mentre ieri ha avuto modo di parlare con la famiglia del ragazzo che abita nella periferia Nord di Milano.
«Le ricostruzioni sono ancora molto fumose. Sappiamo solo che gli agenti hanno fermato tre pullman, il primo in particolare, di una carovana di 20 mezzi – spiega l’avvocato Cappetta —. Chi era sui pullman centrali ha raccontato che una volta arrivati vicino al locale è partito un lancio di bottiglie e sassi». A quel punto i supporter che si trovavano sui pullman sarebbero scesi in strada. Alcuni sono poi entrati nel locale e in pochi secondi la situazione è degenerata.
Secondo la polizia, tra questi tifosi c’era anche Kevin Pirola con in mano un coltello a serramanico. Ma l’arma non sarebbe ancora stata trovata. «Da quanto ci risulta, contro di lui ci sono solo le testimonianze di alcuni clienti», ribadisce il legale. Il ragazzo sarebbe stato riconosciuto nel corso della notte in un gruppo di un centinaio di tifosi che sono stati bloccati e controllati uno ad uno dagli agenti. Ieri pomeriggio ancora una cinquantina di supporter attendevano di rientrare a Milano. «Non abbiamo ancora notizie di emissione di Daspo nei loro confronti. Vedremo se saranno presi provvedimenti individuali o collettivi», chiarisce Cappetta.
Il 19enne era partito con gli ultrà sabato di prima mattina dal piazzale dello stadio di San Siro. Kevin Pirola frequentava la curva da diversi anni. Nel profilo Facebook le immagini delle coreografie e i rimandi alla «mentalità ultrà». Le foto allo stadio, gli amici della curva, gli sfottò ai «rivali» nerazzurri. Per la Digos milanese il suo è un nome come tanti: non uno dei capi e neppure un elemento conosciuto per episodi violenti. Anche se gli equilibri della Sud sono cambiati molto negli ultimi anni e non sempre in meglio. In mezzo lo scioglimento della «Fossa dei leoni» e l’arresto di alcuni elementi storici dei «Guerrieri ultras».