Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  maggio 23 Lunedì calendario

«I veri partigiani votano sì al referendum» dice la Boschi. Scoppia la polemica

La polemica fra il governo Renzi e l’Anpi sul referendum costituzionale porta a livelli mai visti lo scontro nel Pd. E si affrontano stavolta due pezzi da novanta. Da un lato il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che parla di «partgiani veri» intenzionati a votare la riforma che lei stessa ha seguito in Parlamento. Dall’altro l’ex segretario dem Pier Luigi Bersani, che la rimprovera bruscamente per il tentativo di dividere «tra veri e finti» chi ha combattuto nella Resistenza.
Dopo la lettera aperta scritta da 70 senatori dem ai partigiani per spiegare perché sia sbagliato schierare l’associazione per il No, ieri Boschi ha sostenuto nel programma “In 1/2 ora” su Rai3 che ci sono dissensi su questa linea: «L’Anpi come direttivo ha preso una linea, poi ci sono molti partigiani, quelli veri, che voteranno Sì alla riforma». E ha citato il 97 enne Germano Nicolini, detto “il diavolo”. Un’uscita che fa seguito a quella di equiparare i sostenitori del No a Casapound.
Arriva quasi subito la replica energica di Bersani: «Come si permette la ministra Boschi di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti? Chi crede di essere?», ha scritto l’ex segretario pd sul suo profilo Facebook. «Siamo forse già arrivati – si è chiesto Bersani – a un governo che fa la supervisione dell’Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica sconsiderata e avventurista». Poi l’affondo sulla legge Boschi: «In nome di una mezza riforma del Senato si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale». E l’invito al premier ad essere più cauto : «Ieri Renzi è stato alla Brembo. Spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni. E che lo usi subito». A Bersani ha risposto il senatore renziano Andrea Marcucci: «Sulle parole del ministro Boschi una inutile polemica. Basta prendere atto che l’Anpi sul referendum costituzionale non è unita. Ci sono anche partigiani che voteranno per il Sì”.
In serata Boschi ha voluto precisare quanto detto, senza fare nessun “mea culpa”: «Le mie parole sono state strumentalizzate – afferma –. Non mi sono mai sognata di dare patenti ai partigiani, né di distinguere tra quelli veri o meno veri. Ho solo detto che fra i tanti eroi che hanno combattuto la Resistenza ce ne sono molti, come ad esempio il comandante Diavolo Germano Nicolini, 97enne, che hanno annunciato il loro sì al referendum». Il messaggio all’Anpi è che la riforma non vuole essere un attacco alla Costituzione né ai valori fondativi della Repubblica. Ma evidentemente non ha convinto i partigiani, che hanno replicato con toni durissimi: «Non consentiremo che una dama bellina storpi la Costituzione conquistata con il sangue di migliaia di partigiani. Abbiamo votato e deciso all’unanimità (solo 3 contrari) di dire no alla riforma. E la nostra posizione la porteremo avanti fino in fondo», ha risposto Umberto Lorenzoni, nome di battaglia “Eros”, presidente della sezione Anpi di Treviso.