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 2016  maggio 21 Sabato calendario

Trovati corpi, sedili e valigie del volo EgyptAir, ma niente scatola nera per ora

Due sedili, una o più valigie, corpi. È quello che l’esercito egiziano ha individuato ieri nel Mar Mediterraneo a circa 290 chilometri da Alessandria: sono i primi resti dell’Airbus 320 della EgyptAir con 66 persone a bordo scomparso dai radar nella notte tra il 18 e il 19 maggio, mentre passava dallo spazio aereo greco a quello egiziano.
Le ricerche continuano, con l’aiuto di mezzi americani e francesi, per recuperare altri resti e localizzare le scatole nere decisive per capire che cosa è successo. La Francia ha spostato nella zona un Falcon 50 usato nella missione europea contro il traffico di migranti.
La procura di Parigi ha aperto un’inchiesta sul volo MS804, che era partito dall’aeroporto della capitale Roissy- Charles De Gaulle alle 23.09 di mercoledì ed era atteso al Cairo alle 3.15 di giovedì. Tre funzionari del «Bureau d’enquêtes et d’analyses» (Bea) e un consigliere tecnico di Airbus hanno raggiunto la capitale egiziana per partecipare alle indagini. In base alle regole dell’Onu, la responsabilità dell’inchiesta spetta all’Egitto, con l’assistenza della Francia (dove era stato costruito l’aereo) e degli Stati Uniti (patria dei reattori Pratt & Whitney).
Se gli esperti di aviazione e anche il governo egiziano (con più prudenza) sembrano propendere per la tesi dell’attentato, il governo francese ha sottolineato ancora ieri tramite il ministro degli Esteri Jean-Marc Ayrault che «tutte le ipotesi sono esaminate ma nessuna è privilegiata perché non abbiamo assolutamente alcuna indicazione sulle cause del disastro». Il sito specializzato austriaco The Aviation Herald sostiene di avere ricevuto da tre fonti indipendenti la notizia di messaggi automatici (chiamati in gergo tecnico Acars) sulla presenza di fumo nelle toilette e nell’elettronica di bordo, una pista che ha bisogno di ulteriori conferme.
L’aereo era in buone condizioni (il primo volo nel 2003) e il meteo ottimo. Manca per ora qualsiasi rivendicazione di un attentato terroristico. Le misure di sicurezza a Roissy sono tra le più rigorose al mondo. Se si è trattato di un ordigno, potrebbe essere stato piazzato sull’aereo anche nelle soste precedenti al Cairo e a Tunisi.
A Parigi comunque le autorità cercano di ricostruire minuto per minuto il breve scalo dell’aereo: arrivato a Roissy alle 21.55 dal Cairo, l’Airbus è ripartito dopo poco più di un’ora. Vengono interrogate tutte le persone entrate in contatto con il velivolo: tecnici, addetti ai bagagli e al catering.