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 2016  maggio 20 Venerdì calendario

Che succede a Federica Pellegrini?

La regina è un mistero. Come sta Federica Pellegrini? E nuoterà oggi batterie e semifinali dei 200 stile libero? La 4x200 di ieri doveva portare chiarezza e invece ha alzato altra nebbia. Intanto il risultato è pessimo: Italia quinta, e trattandosi delle bicampionesse europee uscenti, è già detto tutto. Mizzau, Musso e Pirozzi sono andate pianissimo e hanno dato il cambio a Federica in quinta posizione. Lei l’ha «solo» mantenuta, passando la Svezia ma venendo passata dall’Olanda. Il suo parziale, 1’56”38, è lontanissimo dal clamoroso 1’54”73 con cui un anno fa aveva trascinato le azzurre (con Masini Lucetti al posto di Pirozzi) allo storico argento mondiale, e però è migliore dell’1’56”52 con cui rimontò fino all’oro europeo a Berlino 2014. La differenza è che due anni fa le compagne andarono molto meglio e quel 7’50”53 (oltre 4” più veloce di ieri) qui sarebbe valso un altro oro.
La faccia di Federica, dopo, era tutta un programma: «Brutta staffetta – ha detto —. Già agli Assoluti avevamo visto che i tempi non erano in linea con la scorsa stagione. Personalmente ho dato il massimo; le altre ragazze faranno le loro valutazioni…». Poi, siccome le sensazioni di ieri dovrebbero indirizzare la scelta di oggi, ecco che il mistero resta. Possibile che, pur dando il massimo e considerando che questo è il periodo del lavoro duro finalizzato a Rio, l’esito sia questo? «Parlerò con Matteo (l’allenatore Giunta, ndr) per decidere se fare la gara o no. Se mi vedete in corsia, ci sarò…».
Chiaro che questo non è il momento né dei temponi né degli allarmi, ma finire l’Europeo così, senza una diagnosi sul proprio stato tecnico, non sarebbe molto utile.
Curiosamente, da un ragazzo che si allena nella stessa piscina della Pellegrini al Centro federale di Verona è arrivata la medaglia, un bronzo nei 200 rana, finora più inattesa di questo Europeo: Luca Pizzini dalla corsia 8 è partito con le stesse chance del Leicester la scorsa estate e invece, bravissimo, ha retto fino al tocco nella bolgia dell’Aquatics Centre che spingeva il vincitore inglese Murdoch. Il suo record personale di 2’10”39 è la miglior prestazione italiana in tessuto eppure resta 3 decimi più alto del limite per i Giochi. L’ultima chance il 27enne veronese l’avrà al Settecolli, ma un viaggio in Brasile se lo meriterebbe solo per come descrive la sua giornata tipo: «Mi alleno, mangio, dormo e mi alleno di nuovo. Il bronzo mi ripaga dei tanti sforzi, non me l’aspettavo. Vale come un oro per me».
Oggi l’Italia può sognare due titoli. Il primo è nei 100 sl, dove – eliminato Magnini, 16° – Luca Dotto è in finale col miglior crono, 48”36. C’è poi la nuova sfida Paltrinieri-Detti negli 800 stile libero, che non è distanza olimpica ma è il luogo affascinante dove i due estremi si incontrano: «Nei 400 lui è più forte, nei 1500 lo sono io: qui può venire fuori una gara equilibrata», dice Greg. Detti è un ottocentista naturale e deteneva il record europeo prima che l’amico glielo togliesse ai Mondiali che il livornese ha saltato per infortunio. Ieri in batteria Greg ha chiuso primo, Gabriele secondo: nuoteranno ancora vicini ma stavolta non ci sarà il distacco dei 1500 sl. Stavolta, anzi, c’è persino il dubbio su chi distaccherà chi. Londra, provincia di Ostia: lo show continua.