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 2016  maggio 20 Venerdì calendario

Roger Federer è invecchiato

Diventare vecchi è uno sport più difficile del tennis, e mi domando se il Divino Federer abbia affrontato qualche corso serale. Nell’informarci infatti che non sarà in campo al Roland Garros, fa seguire l’ipotesi che ci giocherà nuovamente l’anno prossimo. In realtà, come ho visto a Montecarlo e a Roma, l’antica predilezione di Roger per i campi rapidi, sia d’erba che di cemento, non poteva che accentuarsi. Eliminato abbastanza agevolmente da Tsonga e poi da Thiem nei tornei dell’avvio del tour sul rosso, Roger ha scelto, forse anche consigliato da Ljubicic e dal suo agente Godsick, una prolungata preparazione su erba, capace di avvantaggiarlo nei riguardi degli altri tennisti che si sfangheranno i best of five del Roland Garros.
Abituarsi all’erba, sempre troppo vicina al Roland, perché gli Inglesi si son sempre rifiutati di spostare più avanti gli Championships, è già stata una decisione di altri campioni, l’ultimo dei quali fu Lendl. Non so quanto entri in tutto ciò il mal di schiena denunziato a Roma, o l’intervento ad uno dei menischi di due mesi avanti. «È una decisione non facile da prendere ma sento che partecipando a Parigi senza aver recuperato la perfetta forma fisica correrei rischi non necessari».
Gli statistici ci dicono che Roger non mancava uno Slam dagli US Open 1999, anno in cui perse al primo turno a Parigi e Wimbledon. Da allora ne ha giocati 65 di fila, vincendone 17, l’ultimo dei quali proprio a Wimbledon, nel 2012. Gli auguro di riprendersi dal dolorino alla schiena. Più difficile riprendersi dall’età.