Corriere della Sera, 20 maggio 2016
Una riforma per rendere Equitalia più umana
Garantire una riscossione delle imposte più attenta alle esigenze e ai problemi dei contribuenti. E nello stesso tempo marcare stretto il Movimento 5 Stelle, che ha fatto della campagna contro Equitalia uno dei suoi più forti cavalli di battaglia. Nasce così, tra Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia, il piano per la riforma radicale di Equitalia, la società controllata da Agenzia delle Entrate e Inps per la riscossione dei tributi. Anche se il premier ha messo addirittura in forse la sua sopravvivenza, il piano dell’esecutivo per ora non si spinge tanto in là. Anche se prefigura una rivoluzione.
«Dobbiamo cambiare anche le regole legate all’operatività di Equitalia, rendendole più flessibili. Ma l’operazione parte a monte, dall’Agenzia delle Entrate» spiega il viceministro dell’Economia, Enrico Zanetti. «Per avere una riscossione giusta – aggiunge – bisogna prima garantire che le pretese dei creditori che si rivolgono a Equitalia siano corrette». Un primo passo è stato fatto con la modifica della convenzione tra il Mef e l’Agenzia, eliminando gli incentivi al salario dei suoi dipendenti legati proprio alla riscossione. Si continuerà a lavorare per migliorare tutta la fase degli accertamenti, ma soprattutto, nei piani del governo, Equitalia dovrà avere un ruolo molto più importante, non limitarsi a essere il braccio armato dell’Agenzia o dell’Inps. «I suoi funzionari devono avere quella discrezionalità che oggi non hanno, a differenza di chi fa gli accertamenti, per poter adattare i piani di riscossione alle reali capacità dei cittadini» spiega Zanetti.
Non significa solo un uso più flessibile delle rateizzazioni. Le disgrazie di Equitalia, le accuse di indifferenza, se non di cattiveria, dipendono anche dal fatto che la società non ha alcun margine di intervento sulle pretese dei creditori che le affidano la riscossione. È probabile che la riforma estenda la possibilità di surroga di Equitalia nei confronti dei creditori, oggi limitata alla riscossione per gli enti locali. Ma sicuramente darà più margini alla società di riscossione per concordare con i contribuenti un piano di rientro compatibile con le loro possibilità. Abbandonando gli schemi troppo rigidi di oggi.