Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  maggio 18 Mercoledì calendario

Perché le tartarughe marine sono più pericolose degli squali

A Brooklyn (New York), molte persone visitano l’acquario con gli squali attratte dalla sottile minaccia di pericolo, ma in questo impianto urbano si nasconde una minaccia ancora più grande. È la tartaruga marina Lucy. Appartiene alla specie embricata provvista di un affilatissimo becco che con una rasoiata può fare a pezzi un custode.
Duecento libbre (100 chili) sotto una dura corazza può essere potente come un ariete. Nella vasca dell’acquario di New York, Lucy è più terribile di Axl, lo squalo. «Il personale che si immerge nell’acquario è molto più cauto con le tartarughe marine che con gli squali», racconta il direttore dell’impianto di New York, Jon Forrest Dohlin. Gli squali sono relativamente più intimoriti e essendo ben nutriti attaccano poco. Le tartarughe embricate hanno ferito i sub incaricati della manutenzione e distrutto la vasca.
La relazione fra squali e tartarughe è un grosso problema per l’acquario che sulla percezione del pericolo conta di attrarre molta gente nel nuovo impianto di 151 milioni di dollari (131 milioni di euro) in costruzione a Coney Island. L’apertura è prevista fra due anni, nel 2018. Si chiamerà «Ocean wonders: sharks!» (Meraviglie dell’oceano: gli squali!). Le attrazioni saranno Axl e altri 50 pescicani, tra cui Mick, Boz e Janis.
Prima che gli squali ottengano il loro momento di gloria, i custodi devono creare un posto piacevole per le tartarughe. I progettisti vogliono replicare l’habitat dell’Oceano intorno a New York, che significa unire le tartarughe e gli squali in un’unica vasca di 325 mila litri. Attualmente vivono in aree separate.
Inizialmente, alcuni custodi dell’acquario avevano osteggiato i piani della proprietà, preoccupati per la propria sicurezza durante le immersioni e per lo star bene di decine di altre specie, compresi gli squali tigre, gli squali grigi, gli squali nutrice e le razze.
Le tartarughe di mare, non sono naturalmente aggressive; tendono a esplorare usando i loro becchi forti. E la vasca deve avere una consistenza tale da essere in grado di sopportare le continue beccate delle tartarughe e lo sfregamento dei loro corpi corazzati che possono pesare fino a 250 chili.
Uno dei compagni di Lucy, Yellow, una tartaruga di 154 chili una volta acchiappò la custode esperta Nicole Ethier con il becco aperto, spingendola verso il fondo della vasca e non l’ha lasciata fino a quando un collega è andato a soccorrerla per metterla in salvo. «Quando sei immerso con gli squali, a patto che si presti attenzione a quello che si sta facendo, si può stare relativamente sicuri», sostiene Ethier, «ma le tartarughe sono così veloci e possono azzannarti senza che prima uno se ne renda conto.»
Yellow è il primo sospettato dell’incidente che ha coinvolto la razza Ray Charles, che è stata trovata con la coda amputata di 6 centimetri l’anno scorso dopo che già era stata morsicata ripetutamente.
David DeNardo, curatore generale dell’acquario, racconta che la tartaruga di nome Chopper gli pizzicò il sedere mettendolo in condizione di non potersi sedere per una settimana e mezzo. I custodi hanno pensato che le tartarughe avrebbero interferito con lo squalo durante i pasti, nei quali vengono servite le proteine, le vitamine prescritte e talvolta gli antibiotici.
Lucy e altre tartarughe probabilmente hanno cercato di mangiare i pasti degli squali, ha raccontato Ethier. I custodi si sono calmati soltanto quando hanno saputo che ai margini della vasca principale ci sarebbero state piscine satellitari per le tartarughe che vi entrano quando gli squali mangiano. Questa è la tecnica usata all’acquario di Monterey, in California, dove i sub fermano il loro ingresso mentre sono presenti le tartarughe marine verdi dopo che una aveva cercato di stroncare un subacqueo.
Almeno quattro custodi cercano di mandare le tartarughe in una piscina satellite in modo che i sub possano immergersi nella vasca per fare manutenzione e per motivi zootecnici. «Ci sono voluti diversi anni di lavoro con loro per arrivare al punto in cui la separazione nelle piscine satelliti è diventata di routine», conclude Jonelle Verdugo, curatrice di Monterey.
La forza distruttiva di una tartaruga ha frustrato gli sforzi per allestire una mostra a Monterey l’anno scorso dopo che i lavoratori avevano svuotato la vasca ridipingendo le pareti e installando lavori in pietra. Quando la tartaruga è ritornata nella vasca ha distrutto tutto, costringendo l’acquario a tirare fuori tutto e ricominciare il lavoro. Ci sono stati altri casi. Ora, che si avvicina l’apertura della mostra, DeNardo deve determinare l’ordine di ingresso delle specie nelle vasche in modo che si possa stare tranquilli. L’acquario ha rivisto quanto programmato decidendo che le tartarughe entreranno per ultime.