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 2016  maggio 18 Mercoledì calendario

Il sequel di Trainspotting preferisce il porno all’eroina

«Scegliete la vita. Scegliete la speranza. Scegliete la fede». La formula che, ieri, ha aperto il trailer di Trainspotting 2 è impressa da anni, come una cantilena dogmatica, nella memoria di qualsiasi buon cinefilo. Le parole che la Sony Pictures ha scelto per il breve filmato, seppure diverse da quelle utilizzate nella pellicola originale, ne rievocano, per forma e sostanza, le atmosfere. Nel 1996, la nenia era solo leggermente diversa. Non c’era spazio per il «pensare positivo», allora. Non ve n’era nemmeno per quanti avevano intenzione, come oggi recita il trailer, di «vivere puliti». All’epoca, quando Danny Boyle, e Irvine Welsh prima di lui, decisero di raccontare l’inferno dell’eroina, c’erano le siringhe e niente di più. C’erano quattro ragazzi, scalcinati, colpevoli di aver buttato a mare la propria giovinezza per inseguire un piacere proibito, distruttivo. C’erano Mark Renton, Sick Boy, Spud e Begbie, che avevano scelto di non scegliere la vita. «Le ragioni?». Di quelle, non c’erano. «Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?». Il monologo, nella metà degli anni Novanta, finiva così: culminando in un’ammissione schietta e greve che, oggi, non ha alcuna ragione di esistere. T2, titolo provvisorio dato al sequel di Trainspotting, non si ridurrà ad una storia di droga. Né racconterà, con i crismi del caso, le vite distrutte di ragazzi che poco hanno fatto per capire l’importanza dei vent’anni. T2, le cui riprese sono cominciate ieri, ad Edimburgo, farà suo Porno di Irvine Welsh, riservendosi il diritto di andare oltre le pagine del libro. Danny Boyle, tornato in cabina di regia, ha precisato di non volersi attenere, in senso stretto, a quanto scritto nel 2002 da Welsh, autore del Trainspotting romanzo. Boyle, che per l’occasione ha riunito il cast originale, chiamando a raccolta Ewan McGregor (Renton), Ewen Ewen Bremner (Spud), Roberty Carlyle (Begbie) e Johnny Lee Miller (Sick Boy), ha dichiarato di voler dare libero sfogo alla propria fantasia. Mettendo in piedi una storia che possa ricordare Porno solo alla lontana. Renton e amici, uniti un tempo dall’amor vizioso per gli «schizzi», non avranno buchi sulle braccia, né mente offuscata dalle droghe. Gli anni Novanta, con quella loro spirale di morte e degrado, se li saranno lasciati alle spalle. Di fronte a loro, adulti del mondo contemporaneo, si estenderà, in tutta la sua pericolosa grandezza, un mercato altro, meno dannoso ma altrettanto sospetto: quello del porno. Renton e compagnia riprenderanno di lì, dal tentativo goffo di creare un business capace di reggersi sulle fondamenta pressoché indistruttibili dell’industria dell’hard. Quel che succederà nel mezzo è difficile a dirsi. Boyle, che nei giorni passati ha tenuto a rimarcare la stretta parentela tra le due pellicole, non ha lasciato trapelare molto altro. T2, ha detto, sarà un vero e proprio sequel del cult anni Novanta. Come manuale impone, ha continuato, riprenderà i personaggi laddove li si era lasciati, dando conto di una promessa antica che da un ventennio ormai aleggia nell’aria. «Diventerò esattamente come voi: il lavoro, una famiglia, il colesterolo basso». Trainspotting, pellicola cara ad ogni adolescente che si rispetti, terminava con la fuga di Renton e le sue scuse travestite da giuramento. Poi, gli schermi si oscuravano, passando i titoli di coda. Come il suo film, anche Boyle ha interrotto le comunicazioni nel momento clou, limitandosi a dire che il film, T2, uscirà nelle sale americane il 27 gennaio del prossimo anno.