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 2016  maggio 18 Mercoledì calendario

L’isola di Budelli resterà pubblica

Budelli è del Parco Nazionale dell’arcipelago de La Maddalena. Decidendo di attribuire la proprietà pubblica l’isola della Spiaggia rosa, il tribunale di Tempio Pausania ha dichiarato la fine della guerra di carte bollate fra il banchiere neozelandese Michael Harte e l’Ente Parco. Stop al progetto di «laboratorio naturalistico» (ma con pontile per yacht, ristrutturazione e ampliamenti delle strutture esistenti) che l’uomo d’affari aveva presentato e tutela integrale anche per la spiaggia del Cavaliere e le cale Cisternina, Piatto e di Trana. È stato Harte pochi giorni fa a gettare la spugna scrivendo al magistrato: «Rinuncio». Ha capito che la sua idea si sarebbe infranta contro un muro di no: burocrazia, sospetti, vincoli. E si è ripreso i 3 milioni che aveva versato all’asta. L’Ente Parco ha così esercitato il diritto di prelazione e versato i fondi destinati dal governo nel 2013 all’acquisizione dell’isola.
Una contesa aspra: il banchiere aveva impugnato l’esercizio della prelazione, ma il Tar ha respinto il ricorso. Il consiglio di Stato ha capovolto la decisione. Guerriglia anche fra i consiglieri e il presidente dell’ente Giuseppe Bonanno, sfiduciato per aver bocciato il progetto di «laboratorio naturalistico» imponendo la tutela integrale. Fra le voci a favore di Budelli pubblica, la classe di una scuola media di Mossa (Biella) che ha proposto una sottoscrizione fra gli alunni di tutte le scuole d’Italia: 50 centesimi a testa per fare «l’isola dei ragazzi», laboratorio di biodiversità.
Non ci sarà comunque un nuovo Harte. Budelli – 1,5 km quadrati, 12 chilometri di coste, una sola casa di 60 mq e i ruderi di un monastero – sembra destinata a chiudere i tempi dell’assalto alle isole sarde. Poco dopo il 1964, quando già Michelangelo Antonioni le aveva dato fama con colori e scene di Deserto Rosso, il commenda milanese Pierino Tizzoni voleva farne un eremo per miliardari. Poi un avvocato romano voleva spezzettarla in cento lotti. Infine i misteriosi svizzeri di Nuova Gallura, fallita per non aver versato nel ’92 poche centinaia di migliaia di lire di tasse. Dei tre milioni, 170 mila euro andranno a Mauro Maurandi, l’eremita emiliano approdato sull’arcipelago nel 1989 e da allora custode volontario contro i turisti-vandali che portavano via la sabbia da Spiaggia rosa.