ItaliaOggi, 17 maggio 2016
«La sposa bambina» che spiega come cambia la società
Il film La sposa bambina, opera prima (ma matura) di una regista yemenita, è un gran bel film su un tema scabroso ed urticante. Non certo consigliabile a palati delicati. Parla della vendita di un bambina di 10 anni ad un uomo adulto che vive sulle montagne e che, avendola sposata, la violenta. La prima parte del film è angosciante. La bimba è sola, in un ambiente a lei estraneo e a lei ostile. Per fortuna riesce a fuggire e, scesa in città, ce la fa a rivolgersi a un giovane magistrato al quale chiede il divorzio. A 10 anni? Nel processo, il magistrato riesce a smontare, aggirandola, la sharia, la cui applicazione viene invece invocata dal marito violentatore e dal brutale ma anche autorevole sceicco del villaggio. Che, alla fine, si lascia convincere dalle motivazioni del giudice. La bambina è difesa da una giovane avvocatessa velata ma implacabile, una sorta di Giulia Bongiorno yemenita. Avvocatessa, giudice e sceicco sono il segno di una società che cambia. Anche se sembra immobile.