Libero, 17 maggio 2016
La triste fine di Sinead O’Connor. La cantante è sparita per una giorno, ora sta bene, ed è molto depressa e minaccia il suicidio
Scomparsa nel nulla, come un fantasma. Per un giorno. A tenere in molti col fiato sospeso, a partire dai suoi fan, è stata Sinead O’ Connor. Conoscendo il suo carattere difficile, il suo malessere e i suoi continui annunci di suicidio, in molti hanno temuto il peggio. Anche la polizia che, dal momento dell’allarme, non ha mai smesso di cercarla. Fino a ieri, quando a dare la notizia che l’artista irlandese è stata depennata dalla lista delle persone scomparse è stato un portavoce della polizia locale di Chicago: «Sinead ÒConnor è stata trovata, sta bene e non è più nella lista delle persone scomparse», ha spiegato senza aggiungere particolari sul dove e come sia stata ritrovata.
Uscita di casa nei sobborghi di Chicago domenica mattina con la sua bicicletta, l’artista non aveva più fatto ritorno nella sua abitazione. L’allarme lo avevano lanciato la polizia della città americana, convinta che la star della musica irlandese – famosa per brani come Nothing Compares 2 U e Success Has Made a Failure of Our Home – si fosse tolta la vita. Poche ore dopo è un messaggio postato sui social network a destare preoccupazione. «Jake (il figlio più grande della cantante, ndr) per favore martedì vai al tribunale e prendi in custodia tuo fratello da Tusla», scrive la O’ Connor. «Il mio avvocato spiegherà al giudice come hai fatto a farlo entrare a Tusla illegalmente insieme a Donald (mentendo alla polizia etc). Preparati a finire nei guai. Infatti faresti meglio a portare con te un avvocato. E non provare mai più ad abbandonare tuo fratello o chiunque altro bambino. Quello che hai fatto a tuo fratello e a tua madre è letteralmente un reato». Parole dure come sassi, incomparabili alla dolcezza nostalgica di Nothing Compares 2 U, il brano più celebre dell’artista, cover di un pezzo composto da Prince nel 1985 che esplora fino in fondo i sentimenti di nostalgia dal punto di vista di un amante abbandonato.
Quarantanove anni, la O’ Connor da qualche anno soffre di disturbi mentali che l’hanno portata a lunghi periodi di depressione. Un passato turbolento, il suo, in linea con quello delle «star maledette», fatto di droga, minacce di suicidio sventolate sui social network, canzoni strazianti divenute il simbolo di una generazione e costellato anche da una violenza sessuale subita da adolescente che più volte l’ha portata a criticare la Chiesa «colpevole» di non fare abbastanza per proteggere i più piccoli. Un malessere, il suo, sempre denunciato pubblicamente. «Le ultime due notti mi hanno sfinita. Ho preso un’overdose. Non c’è altro modo per essere rispettati. Non sono a casa, sono in un hotel, da qualche parte in Irlanda, sotto un altro nome», aveva scritto lo scorso novembre. Un messaggio che destò preoccupazione per le sorti della cantante, seguito da un tombale: «Finalmente ce l’avete fatta a liberarvi di me». Poi, però, tutta la vicenda si rivelò solo un falso allarme. Il passato turbolento e i fantasmi che da sempre offuscano la mente della cantante erano tornati ad attanagliarla anche pochi giorni dopo la morte di Prince. In quell’occasione Sinead O’ Connor, che su Facebook condivide tutti i dolori della sua esistenza, aveva accusato il presentatore televisivo Arsenio Hall di averla rifornita di droga per molti anni. Un messaggio costato alla cantante una denuncia per diffamazione da 5 milioni di euro.