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 2016  maggio 17 Martedì calendario

Conte è stato assolto dalle accuse sul calcioscommesse

Un’associazione a delinquere internazionale per almeno tre stagioni ha manipolato le partite di serie A e di serie B, «corrompendo giocatori, dirigenti, e arbitri». Il commissario tecnico della Nazionale, Antonio Conte, all’epoca allenatore del Siena, è però innocente per insufficienza di prove: non ha commesso alcuna frode sportiva. «Il suo comportamento seppur omissivo, di connivenza» in occasione della partita, truccata, con l’Albinoleffe, non configura infatti alcun reato penale.
Si è concluso così il primo atto del maxi processo al calcioscommesse italiano a Cremona. Il gup Pierpaolo Belluzzi ha assolto il ct Antonio Conte, e il suo vice di allora, Angelo Alessio, dall’accusa di frode sportiva. Per loro il procuratore, Roberto Di Martino aveva chiesto sei mesi di condanna. Contemporaneamente ha però rinviato a giudizio tutti gli accusati di associazione a delinquere Secondo il gup, quindi, effetti-vamente ci sono i presupposti per mandare alla sbarra un’associazione «a livello mondiale che operava per alterare in molteplici campionati di calcio, in “coppe” nazionali e non, e in partite internazionali, il naturale esito delle partite». Un’associazione che operava per ottenere «vincite in scommesse per milioni di euro che venivano effettuate prevalentemente sui siti asiatici ed utilizzando a tal fine lo strumento della corruzione dei giocatori, degli arbitri e dei dirigenti». Di questo gruppo avrebbero fatto parte i broker di Singapore, il gruppo degli slavi, ma anche scommettitori e calciatori in attività e non, tra cui il capitano della Lazio, Stefano Mauri e l’ex centravanti della Nazionale, Giuseppe Signori.
È stato assolto in abbreviato, invece, appunto Conte. La partita, sostiene il gip, era truccata. Ma Conte non lo sapeva. «Non emergono elementi per ritenere che sia Conte che Alessio fossero a conoscenza di operazioni di “scommesse” collegate al risultato concordato della partita Albinoleffe- Siena» scrive infatti il gup nel provvedimento con il quale anticipa le motivazioni della sentenza. L’accusa si basa sostanzialmente sulle dichiarazioni di due giocatori (Carobbio e Coppola) che riferiscono che «Conte e Alessio sapevano che era stato preso, da altri, un accordo per lasciare la partita all’Albinoleffe, che Conte ci teneva ad arrivare primo in campionato e che il traguardo era ancora possibile e che in ogni caso se la squadra si sentiva obbligata, (Conte) li avrebbe “lasciati fare”». «In sostanza – scrive il giudice – non è possibile ritenere che la coppia Conte-Alessio avesse “aderito” all’accordo criminoso, apportandovi un proprio concreto contributo causale: è unicamente, stando alle dichiarazioni di Carobbio -Coppola – un atteggiamento “connivente”, ovvero di sostanziale indifferenza (“laissez-faire”) sull’esito sportivo del singolo evento».
Tutto questo rientra però nell’omessa denuncia, circostanza per cui il ct è stato condannato dalla giustizia sportiva, «ma che non è penalmente rilevante». Per commettere un reato, invece, Conte avrebbe dovuto influire sul risultato: non schierando giocatori contrari all’accordo; oppure facendo giocare i corrotti. Carobbio racconta che il centravanti Mastronunzio si disse contrario e non giocò. «Ma il Pm non ha ritenuto di contestare nel capo di imputazione alcuna specifica condotta» scrive il gup. Conte, certo, avrebbe potuto escludere i corrotti. Ma per contestarlo penalmente, scrive ancora il gup, occorrerebbe dimostrare che Conte «sapesse effettivamente dell’accordo; che sapesse quali giocatori partecipassero a tale accordo; e che fosse nella materiale possibilità di sostituire tali giocatori con altri non coinvolti. Ma in relazione a tutti questi punti – conclude – ritiene questo Ufficio che sussista un difetto di prova». Dunque innocente, assolto. «Era quello che ci aspettavamo, è stata ristabilita la verità» ha commentato l’avvocato Leo Cammarata che difendeva Conte insieme con il collega Francesco Arata. Una decisione che la Procura ha fatto già sapere che non appellerà.
Chiuso, quindi, il capitolo Conte, a Cremona resterà il filone principale sull’associazione a delinquere con più di 60 imputati. Trasmesse nelle varie procure, per competenza, invece, le posizioni di circa 20 persone accusate di singole frodi sportive.