Il Sole 24 Ore, 17 maggio 2016
C’è una nuova offerta per Rcs. È stata presentata da Andrea Bonomi e dai soci storici
Il colpo d’acceleratore è stato impresso nella notte tra sabato e domenica. Quella che era un’idea, per quanto ben abbozzata, si è trasformata in un’offerta vera, messa nero su bianco da una cordata altrettanto concreta, in poco più di ventiquattro ore. Ieri mattina la Investindustrial di Andrea Bonomi ha annunciato che promuoverà un’offerta su Rcs Mediagroup al prezzo di 0,7 euro a titolo (e le azioni sono balzate immediatamente allineandosi al nuovo valore). Lo farà attraverso una newco che sarà partecipata per il 45% dall’imprenditore e per il restante 55% da Diego Della Valle, Pirelli, UnipolSai e Mediobanca. Sono scesi dunque in campo anche alcuni dei soci chiave del gruppo editoriale. E lo hanno fatto con il preciso intento di superare la proposta di Urbano Cairo, assistito dalla Banca Imi di Intesa Sanpaolo. L’editore, con l’Ops dello scorso aprile, valorizza di fatto ogni titolo della società che edita Il Corriere della Sera 0,551 euro per azione ma offre in cambio azioni Cairo Communication. Lo schema disegnato da Bonomi, evidentemente con il supporto di Mediobanca che è advisor, è ben diverso e non poteva essere altrimenti: Opa in contanti a un prezzo superiore (il 16% in più rispetto alla chiusura di venerdì 13 maggio) e soprattutto un aumento di capitale al servizio dello sviluppo di Rcs di fatto già deliberato del valore di 150 milioni.
L’impegno dei protagonisti
L’offerta verrà promossa sul 100% del capitale e Della Valle, UnipolSai, Mediobanca e Pirelli si sono già impegnati a conferire le loro quote in Opa: questo assicura alla newco un 22,6% del gruppo editoriale. Investindustrial acquisterà il successivo 18,49% che verrà consegnato all’offerta per un esborso immediato di 67,5 milioni. Ogni ulteriore adesione sarà a carico della newco secondo una ripartizione dettata dal pro-quota di ciascun azionista. Ciò significa che, se il veicolo raccoglierà l’intero capitale potrà arrivare a sborsare 282 milioni di euro dei quali circa 165 milioni a carico di Bonomi e circa 118, più o meno 30 milioni a testa, a carico degli altri quattro soci. In tutto, considerato il futuro aumento di capitale, Bonomi potrebbe arrivare a investire poco più di 230 milioni di euro. Anche se, va detto, molto dipenderà da quanti saranno i titoli consegnati tanto più che è intenzione della cordata mantenere la società quotata. L’obiettivo minimo è tuttavia quello di controllare almeno il 66,7% della società. Il che comporterà un impegno totale di 161 milioni (110 milioni in capo a Investindustrial).
La governance
I dettagli sul patto che lega i cinque soci nella newco verranno resi noti con la pubblicazione del prospetto. Tuttavia, va segnalata la quota assai rotonda che fa capo a Bonomi, il che dovrebbe evitare di fatto possibili situazioni di stallo. Tanto più che UnipolSai e Mediobanca sembrano destinate a rivestire un ruolo istituzionale. Un discorso differente, invece, potrebbe essere fatto per Della Valle che già in passato si è speso in prima persona sul Corriere della Sera.
Il piano futuro
L’eventuale riuscita dell’Opa promossa da Bonomi non comporterà, con ogni probabilità, alcun mutamento all’assetto attuale del vertice di Rcs. A quanto si apprende verrà confermata la fiducia al management così come non risulta l’intenzione di interferire rispetto all’accordo di ristrutturazione del debito già definito dalla prima linea della società con le banche. Tanto che i 150 milioni stanziati verranno investiti solo per sostenere la crescita di Rcs. E in quest’ottica l’obiettivo è «accelerare il processo di ristrutturazione» e «creare un gruppo editoriale multimediale di portata internazionale». In questo senso, «particolare interesse sarà rivolto agli eventi sportivi». La volontà, in altre parole, è di utilizzare Marca e La Gazzetta dello Sport come “finestre” per mostrare tutti gli sport nazionali su una piazza mondiale. Al fine, prima di tutto, di recuperare redditività. In altre parole, ben venga il taglio dei costi ma a patto che non freni la crescita del gruppo.
Le reazioni
Il primo a reagire al nuovo scenario è stato evidentemente il mercato che, non appena le azioni sono state riammesse alle contrattazioni ha spinto il titolo Rcs in progresso del 16,55% a 0,69 euro, ossia allineandolo di fatto quasi perfettamente alla proposta anti-Cairo. Ma anche Consob ha acceso un faro per verificare i movimenti del titolo nelle ultime settimane. Come è noto, fin dalle ore immediatamente successive all’annuncio dell’Ops di Cairo sono iniziati a circolare rumor di una possibile controffensiva targata Mediobanca. La Commissione ha chiesto lumi a Piazzetta Cuccia che lo scorso 10 maggio ha risposto così: L’istituto «si riserva di valutare ogni opzione per la miglior valorizzazione della propria partecipazione, ivi incluso il mantenimento della stessa o eventuali proposte alternative, cui possa essere destinatario». Nell’ambito dell’Opa Bonomi la banca, oltre a essere advisor, partecipa anche all’offerta.