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 2016  maggio 15 Domenica calendario

E così Higuain ha superato Nordahl e raggiunto Maradona

Un record è per sempre, o quasi. Quello di Nordahl è durato 66 anni. Chissà quanto durerà quello che Gonzalo Higuain ha stabilito ieri. Trentasei gol in un campionato di Serie A, mai nessuno come lui. Adesso sì che il Pipita è nella storia del Napoli e del calcio italiano. «Non ho ancora realizzato quello che ho fatto, ma è un momento meraviglioso della mia carriera. Ringrazio la mia famiglia e i miei compagni che mi hanno aiutato in questa impresa. Dopo il terzo gol ho sentito una gioia immensa nel vedere tutta la squadra venirmi ad abbracciare. Sono veramente felicissimo. La Champions è un traguardo meraviglioso. Se la giocherò con il Napoli? Pensiamo alla stagione straordinaria che abbiamo fatto. È una soddisfazione che merita la squadra ma anche la città. Quest’anno ho trovato l’amore e qui mi sento amato come non mi era mai accaduto altrove».
Non a caso dopo il terzo gol, quello che ha sancito il sorpasso sul Pompiere Nordahl, il San Paolo ha riservato a Higuain un tributo speciale: è partito per lui il coro che Fuorigrotta ha cantato in passato solo per Diego Armando Maradona. «O mamma, mamma, mamma…ho visto Higuain». Roba che da queste parti non si sentiva da tanto, tantissimo, tempo. Del resto, tra i napoletani e gli argentini c’è da sempre un legame speciale. Lo stesso che c’è tra il Pipita e Maradona, che non a caso aveva scelto proprio Gonzalo quale centravanti della sua Seleccion al Mondiale 2010. Tra i due c’è stato ieri un simbolico passaggio di consegne, adesso a Higuain per raccogliere definitivamente il testimone da Diego e diventare il nuovo Pibe di Napoli serve, però, vincere lo scudetto. Ci proverà il prossimo anno, sempre che non arrivi un club disposto a pagare per lui la clausola rescissoria da 94 e passa milioni che metterebbe poi Higuain in condizione di scegliere se restare a Napoli o andare altrove. De Laurentiis per trattenerlo dovrà comunque fare uno sforzo. Ieri la gente glielo ha chiesto a gran voce.
Nel frattempo, però, il popolo del San Paolo e quello di tutti gli appassionati di calcio sta ancora strabuzzando gli occhi per quanto fatto da Higuain in questa stagione. La serata di ieri, in tal senso è emblematica. Come per tutto l’anno, infatti, Gonzalo ha mostrato innanzitutto una voglia matta di segnare che, come al solito, i suoi compagni erano pronti ad assecondare. Lo hanno cercato tanto, forse addirittura troppo. Del resto, il copione tattico del Napoli è stato sempre questo: possesso palla e manovra avvolgente per mettere Higuain nelle condizioni di battere a rete. Se la squadra non ci arrivava con il gioco, il Pipita si metteva in proprio. È stato così anche con il Frosinone: Allan e Hysaj hanno fornito a Higuain due assist al bacio, poi il Pipita ha deciso di fare da solo e ha segnato il gol più bello della serata per battere il record di Nordahl.
Higuain ha segnato in 25 partite in questo campionato, 12 gol li ha fatti nelle sue ultime nove presenze. Ieri si è portato il pallone a casa (quarta tripletta in totale con il Napoli), prima però ha abbracciato forte i suoi compagni di squadra e, soprattutto, il suo allenatore Maurizio Sarri. La commozione nei suoi occhi era evidente. Sarri gli aveva chiesto di tornare a sorridere, lui ha finito quasi con le lacrime tanta la felicità. «Un giorno all’improvviso» tra i due è scoccata la scintilla e occhio perché Sarri sabato ha detto che «Higuain può ancora migliorare». «In effetti, è così. Posso fare di più, Sempre si può migliorare e sono riuscito sempre a farlo, lavoro per questo e spero di continuare a migliorarmi», ha detto ieri sera felice il Pipita. Superare se stesso, questo il suo prossimo obiettivo.