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 2016  maggio 14 Sabato calendario

Quando la discriminazione parte dalle toilettes il bagno diventa una questione presidenziale. Succede negli Usa

Libero bagno in libero Stato si potrebbe dire, ora che l’amministrazione Obama ha diffuso una direttiva indirizzata a tutte le scuole pubbliche americane. Da diversi mesi negli Stati Uniti si discute di un tema apparentemente laterale ma che, invece, investe il principio di non discriminazione. Il governatore del North Carolina, il repubblicano Pat McCrory ha promosso una legge che disciplina l’uso delle toilette negli edifici pubblici o aperti al pubblico, dalle scuole agli hotel. Ognuno dovrà regolarsi sulla base del sesso alla nascita: in sostanza si vuole vietare ai transgender di entrare nei servizi o negli spogliatoi riservati alle donne.
Il dipartimento della Giustizia federale, guidato da Loretta Lynch, accusa il North Carolina di violare il precetto di eguaglianza. La disputa giuridica sarà risolta dalla Corte suprema. Ma quando? Il massimo organismo giudiziario, dopo la morte di Antonin Scalia è diviso, quattro e quattro, tra conservatori e progressisti. La mancanza di una mediazione ha trasformato la «questione dei bagni» in una priorità nel dibattito pubblico. Obama è intervenuto minacciando azioni legali e il taglio dei finanziamenti federali agli Stati che dovessero seguire l’esempio del North Carolina. La gestione della circolare sarà delicata. John B. King, segretario del Dipartimento dell’Educazione, scrive che «nessuno studente dovrà mai sentirsi discriminato o mal tollerato nelle scuole o nei campus». Di conseguenza: ragazzi e ragazze dovranno sentirsi liberi e libere di scegliere il bagno dove più si sentono a loro agio, senza guardare al sesso riportato nella carta d’identità. D’accordo. Dopodiché, però, c’è la quotidianità affidata ai dirigenti scolastici. Sul web, in tv, sui siti dei giornali si è sviluppato un’intensa discussione. I pregiudizi, le paure, le ossessioni o il semplice disagio sono profondi.
L’America si sta dividendo anche qui. A fronte del North Carolina, c’è la California, dove sta per essere varata una legge che introduce il «bagno neutrale», accessibile a tutti. Molte donne protestano, ma i diritti dei transgender non c’entrano più: pragmaticamente non vogliono condividere i servizi con gli uomini, perché, dicono, troppo spesso lasciano le toilette in condizioni pietose. Non sarà facile garantire la pacifica convivenza tra tutti i generi sessuali nell’intimità di un lavabo.