13 maggio 2016
Il Papa apre alle donne diacono • Le critiche alla legge sulle unioni civili • Per Rousseff convalidato l’impeachment • Pizzarotti indagato per abuso d’ufficio • Rilasciato uno degli arrestati a Bari sospettati di essere terroristi • Adesso i siriani arrivano via mare passando dalla Sicilia • Una preside malmenata a scuola • Brevettato un nuovo materiale per riparare ossa e cartilagini • Il decalogo sull’abbigliamento per i giornalisti Rai • Caligola metteva la parrucca per andare al bordello
Diaconi Ieri papa Francesco ha aperto alla possibilità del diaconato per le donne. Nell’Aula Paolo VI ha incontrato 800 superiore generali a rappresentare mezzo milione di suore dei cinque continenti e una di loro, avvicinandosi al microfono, ha chiesto: come mai la Chiesa esclude le donne diacono testimoniate nei primi secoli, perché non pensare a una commissione che studi la faccenda? Il pontefice ha annunciato: «Lo farò, accetto, mi sembra utile avere una commissione che chiarisca bene questo ruolo». Il diákonos, in greco «servitore», è per la Chiesa il primo grado dell’ordine sacro e precede il presbiterato (i preti) e l’episcopato. Un diacono può proclamare il Vangelo, dire l’omelia nella messa, celebrare battesimi, benedire nozze. Francesco ha già spiegato, nel 2013, che «quella porta è chiusa» e il «no» di Giovanni Paolo II è una «formulazione definitiva» (Vecchi, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del Giorno]
Unioni Alcuni parlamentari di centrodestra hanno annunciato un referendum abrogativo per la legge delle unioni civili. Con loro anche Maurizio Sacconi che ieri ha polemizzato con il presidente dell’Inps, Tito Boeri, sulle pensioni di reversibilità per le coppie gay. «C’è un impatto sui conti, ma è dell’ordine di qualche centinaia di milioni di euro ed è quindi sostenibile», ha detto Boeri. E Sacconi ha replicato: «È una copertura sottostimata, perché si calcolano solo i prossimi dieci anni». Renzi è intervenuto a Porta a Porta e, parlando della legge sulle unioni civili, ha detto di non essere certo che in questa legislatura si possa arrivare alle adozioni per le coppie omosessuali. Poi, difendendosi dalle accuse dei cattolici: «L’atteggiamento negativo da parte della gerarchia e di parte del mondo cattolico era ovviamente atteso. Io sono cattolico ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo» (Arachi, Cds).
Rousseff Ieri in Brasile il Senato ha convalidato l’impeachment di Dilma Rousseff. Ora il presidente risulta essere sospesa per sei mesi, quando si voterà per la destituzione definitiva. Per il momento il suo vice, Michel Temer, ha giurato l’interim e diffuso la lista dei 21 ministri del nuovo governo. La Rousseff dice di avere subito un golpe: «Sono vittima di una farsa giudiziaria e politica. Posso aver commesso errori, ma mai crimini». Fino a quando la sua destituzione non diverrà definitiva e mentre il Senato esaminerà le ragioni della richiesta di impeachment, Rousseff avrà diritto a un’équipe di almeno 40 collaboratori, tra consiglieri, uomini della scorta e un medico. Conserverà lo stipendio (9mila dollari) e potrà utilizzare gli aerei delle Forze armate. Abiterà all’Alvorada, la residenza dei presidenti (Ciai, Rep).
Pizzarotti Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti del Movimento Cinque Stelle, è indagato. L’accusa è abuso d’ufficio riguardo alcune nomine al Teatro Regio e insieme al sindaco sono finiti nel registro degli indagati l’assessore alla cultura Maria Laura Ferraris e altri tre membri del cda della Fondazione Teatro Regio: Giuseppe Albenzio (oggi non più in carica), Silvio Grimaldeschi e Marco Alberto Valenti. L’avviso di garanzia è stato recapitato a febbraio, ma la notizia si è diffusa solo ieri. Nel mirino dei magistrati la nomina di Anna Maria Meo a direttore generale del Teatro Regio e di Barbara Minghetti consulente per sviluppo e progetti speciali. Roberto Fico: «Come sempre, se dovesse emergere una condotta contraria alla legge e ai principi del M5s chiederemo un passo indietro» (Cds).
Bari Hakim Nasiri, uno dei tre uomini arrestati martedì a Bari con l’accusa di essere terroristi, è stato scarcerato. Gli altri due, l’afgano Gulistan Ahmadzai e il pakistano Zulfiqar Amjad, restano in carcere per il reato di immigrazione clandestina. Il gip di Bari, Francesco Agnino, scrive: «Non vi è alcun elemento che consenta di poter affermare l’esistenza di un indottrinamento e di una pratica ideologica del fanatismo religioso “militante” inteso come teoria e prassi della violenza con uso della strage indiscriminata servendosi anche di “martiri” suicidi». «Gli elementi indiziari - continua - non dimostrano alcuna attività di reclutamento e selezione dei soggetti da avviare alla jihad». Secondo la procura quegli elementi erano contenuti nei telefonini degli arrestati, all’interno dei quali c’erano foto e video. E invece, scrive il gip, «non è possibile desumerlo. L’attività di indagine ha evidenziato al più l’appartenenza al mondo dell’integralismo islamico, mentre non è provata la aspirazione e disponibilità, in procinto di attuazione, a dare concreto contributo al terrorismo di matrice islamica» (De Matteis e Foschini, Rep).
Siriani Oltre ottocento migranti sono stati soccorsi ieri nel canale di Sicilia: in maggioranza siriani. Sembra essere la dimostrazione che la chiusura della rotta balcanica ne ha aperta un’altra, alternativa, che li porta sulle coste italiane. I migranti viaggiavano su due grandi barconi: il primo con a bordo 515 persone, il secondo con circa 380. Dalla Guardia costiera confermano che la partenza delle due grandi imbarcazioni sarebbe avvenuta dalle coste egiziane e non dalla Libia, come invece accade nel 90 per cento degli arrivi in Italia. Tra i migranti una donna incinta (Rep).
Preside Mercoledì all’istituto Guido Galli di Milano, comprensivo con scuole elementari e medie, millecento studenti, in zona Città studi, la preside è stata colpita con un pugno in faccia nell’atrio della sua scuola, alle nove e mezza del mattino, da un uomo che le ha gridato: «Te ne devi andare». Il dirigente scolastico si chiama Anna Lamberti, quarantadue anni, e si era insediata da febbraio. I rapporti con i genitori erano tesi perché appena arrivata la preside «aveva vietato a scuola le attività organizzate dai genitori in orario extrascolastico e negato il permesso di raccogliere nell’atrio i fondi per le famiglie che non possono permettersi i corsi. Aveva proibito anche la festa di fine anno». Racconta un papà: «Entrava nelle classi. Una volta ha fatto cambiare la disposizione dei banchi. Un’altra ha voluto staccare uno striscione dei ragazzi appeso al muro». «E aveva negato la disponibilità degli spazi della scuola per l’assemblea dell’associazione genitori, che si è svolta per la prima volta all’oratorio» (Andreis e Cavadini, Cds).
Ossa È stato brevettato dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con i colleghi dell’Imperial College di Londra un nuovo materiale solido e flessibile, sintetico ma organico, autoriparante e biocompatibile. Si tratta di un mix di silicio e polimeri che si stampa in 3D e potrà essere utilizzato, si spera, nelle cure delle ossa e cartilagini. Il nuovo materiale servirà proprio a questo: a sostituire temporaneamente ossa e cartilagini quando occorre ripararle. Potrebbe essere utilizzato anche per riparare gli schermi per smartphone, oppure per fare pellicole protettive e antigraffio per la carrozzeria delle automobili (Rizzato, Sta).
Abbigliamento Per i giornalisti Rai che vanno in video è arrivato un decalogo sull’abbigliamento. Lo ha preparato il direttore di Rai Parlamento Gianni Scipione Rossi: «Siamo sul digitale, la nuova scenografia ha tanto bianco». Quindi giacca blu o grigia, tinta unita. «Sennò impasta». Niente scacchi. «I quadroni sono orribili, le righe tremolano». Marrone abolito. «Mostruoso. L’altro giorno una conduttrice ha messo una giacca celeste, è diventata bianca, di lei si vedeva solo la testa». Cravatte sobrie. «Frizzano. A volte ho dovuto cambiarla anch’io» (Cds).
Parrucche/1 Portavano la parrucca Annibale per coprire la calvizie (secondo Tito Livio), Cleopatra per accrescere il suo fascino e l’imperatore Caligola per frequentare i bordelli in incognito (lo narra Svetonio). Se ne perse l’abitudine e l’uso per dodici secoli. Tornò in auge nel 1630 quando la indossò il re di Francia Luigi XIII per coprire la stempiatura. Così divenne uno status symbol per gli aristocratici e i parruccai si riunirono in corporazioni. Le chiome artificiali erano in gran parte realizzate con crine di cavallo, capra o yak. Erano rari e preziosi i copricapo di capelli umani. Carlo II la introdusse nel 1660 in Inghilterra, dove è ancora usata alla Camera dei Lord e dai giudici nei tribunali (Moretti, Sta).
Parrucche/2 L’attrice e cantante americana Beyoncé ha speso oltre 2 milioni di dollari in parrucche. Jennifer Lopez ne ha una stanza piena. Naomi Campbell le indossa sempre perché ha i capelli radi. Nancy Brilli ha dichiarato al suo pubblico di utilizzare la parrucca a causa di un trauma infantile provocato da una rasatura imposta da sua nonna (ibidem).
Parrucche/3 Due terzi dei capelli usati per imbastire tutte le parrucche del mondo arrivano dal Sud dell’India: precisamente da Tirumala, una città tempio dell’Andhra Pradesh votata a un avatar di Vishnu, dove da duemila anni i pellegrini (20 milioni l’anno) offrono le loro chiome alla divinità. Mille barbieri rasano fino a 72.000 teste al giorno di uomini, donne e bambini. Quando le ciocche, stipate in magazzini, raggiungono le 45 tonnellate viene indetta un’asta pubblica. In India il business sfiora i 100 milioni di euro l’anno. Il maggior produttore di parrucche è la Cina (ibidem).
(a cura di Daria Egidi)