La Gazzetta dello Sport, 12 maggio 2016
Icardi, Higuain e Dybala: i gol della serie A parlano argentino
La bandiera colombiana sventolata da Carlos Bacca sul podio della classifica marcatori della Serie A fa da lodevole eccezione, perché per il resto la graduatoria in questa stagione è monopolizzata dal Sol de Mayo argentino, il simbolo che si trova al centro del vessillo albiceleste. C’è Higuain che con 33 reti ha un giro abbondante di vantaggio sul resto del gruppo, poi troviamo appaiati il milanista con lo juventino Paulo Dybala a quota 17 e, appena un gradino sotto, l’interista Mauro Icardi. Il «Pipita» sarà quindi il nono calciatore argentino a vincere il titolo di capocannoniere della Serie A dal 1929-1930, anno del primo torneo nazionale giocato a girone unico. Gli altri sono stati Guaita (Roma, 1935), Angelillo (Inter, 1959), Sivori (Juventus, 1960), Manfredini (Roma, 1963, alla pari con il danese Nielsen), Maradona (Napoli, 1988), Batistuta (Fiorentina, 1995), Crespo (Lazio, 2001) e l’interista Icardi che lo scorso anno ha diviso il titolo con Luca Toni. Ottima compagnia, senza dubbio, tanto più che gli stessi giocatori hanno concluso la carriera con 10 campionati nel palmarés più coppe in vario assortimento, nonostante l’unico del gruppo riuscito a fare doppietta (titolo e classifica marcatori nello stesso anno) sia stato Sivori nel 1960. Rievocare quei nomi significa tornare a capitoli fondamentali del campionato italiano, un torneo che ha sempre avuto un feeling particolare con i calciatori argentini, soprattutto gli attaccanti. A quei nomi, infatti, ne vanno aggiunti altri, come quelli di Balbo, di Milito, di Tevez.
OLTRE CENTO Oltre ai 3 attaccanti da vertice, la brigata argentina in questa stagione domina anche nelle altre zone del campo. Il totale dal punto di vista quantitativo parla di 37 giocatori in Serie A (considerando tali anche i naturalizzati italiani Paletta e Vazquez e il «paraguaiano» Iturbe) con un totale di 747 presenze. Tornando però al capitolo gol, elemento che nel calcio ha una certa importanza, gli argentini nel complesso ne hanno realizzati 118, doppiando ampiamente tutti gli altri Paesi, con la Francia a 47, la Colombia a 40, la Croazia a 38 e il Brasile a 35. Un dominio totale che non trova riscontro negli altri grandi campionati d’Europa.
MESSI E AGUERO Tra Liga, Budesliga, Ligue 1 e Premier League, infatti, in questa stagione i gol argentini sono stati complessivamente 139. Il campionato più argentino dopo il nostro è quello spagnolo (53 gol), dove quasi la metà del bottino di gol albiceleste (26) è siglato, manco a dirlo, da Leo Messi. Per il resto briciole, i 5 gol di Araujo, Correa e Banega (che l’anno prossimo verrà a rinforzare il contingente della Serie A), i 3 di Cartabia e Escalante e altri spiccioli. Discorso analogo in Premier (50 gol) dove Sergio Aguero del Manchester City, nonostante qualche intoppo fisico, è lì con 24 gol a giocarsi la vittoria come bomber principe con i ragazzi di casa Kane e Vardy, che guidano con una rete in più: domenica sarà decisiva. Dietro il Kun, però, il vuoto, o quasi, perché troviamo Ulloa, del Leicester, che pur avendo realizzato 6 reti pesanti per la squadra di Ranieri non è titolare nelle Foxes, poi Lanzini del West Ham (6) e la coppia Lamela e Funes Mori a 4. In Ligue 1 (29 gol) c’è uno degli argentini in assoluto più forti, Di Maria, che però non è un attaccante (10 reti), in Bundesliga, addirittura l’Argentina è praticamente assente: soltanto 5 giocatori in totale e 6 gol realizzati, 4 dall’esterno sinistro del Mainz Pablo De Blasis e 2 da Franco Di Santo dello Schalke. Insomma, gli argentini non amano la Germania, sarà forse perché per 3 volte i due Paesi si sono affrontati in una finale mondiale...