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 2016  maggio 12 Giovedì calendario

Le unioni civili sono legge • Gaffe della regina Elisabetta sui «cinesi maleducati» • Un detenuto in permesso premio violenta una sedicenne • Una diciannovenne francese si suicida in diretta su Periscope • Coppia di coniugi uccisi a Cagliari: sparito uno dei due figli adottivi

 

Unioni civili 1 Le unioni civili sono legge. Ieri sera il sì definitivo della Camera con 372 voti a favore e 51 contrari. Il premier Renzi ha commentato: «Rischio il voto dei cattolici con la legge sulle unioni civili? Non lo so, non ci sono ancora i sondaggi, ma le cose giuste vanno fatte». Massimo Gandolfini, promotore del Family Day, ha commentato: «Così si uccide la democrazia, ce ne ricorderemo al referendum di ottobre». Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha invitato i sindaci a «disobbedire» alla legge. E subito dopo è arrivato l’annuncio di un gruppo di parlamentari contrari al provvedimento che proporrà una raccolta di firme per un referendum abrogativo. «Questo è solo il primo passo, nel prossimo Parlamento ci sarà il matrimonio egualitario per i gay», ha detto la prima firmataria della legge, Monica Cirinnà. In serata a Roma è stato tutto un festeggiamento delle comunità gay, con la Fontana di Trevi illuminata con i colori arcobaleno e grandi brindisi nella gay street, la strada dei gay all’ombra del Colosseo, e per la prima volta da quando è diventato papà (con la maternità surrogata) si è fatto vivo con un tweet anche Nichi Vendola: «Grazie a coloro che non si sono m ai arresi all’oscurantismo» (Arachi, Cds).

Unioni civili 2 Con la legge sulle unioni civili approvata ieri l’Italia diventa il ventisettesimo Paese europeo a riconoscere legalmente le coppie dello stesso sesso. La Cirinnà introduce per le persone omosessuali unite civilmente l’obbligo reciproco di assistenza morale e materiale e quello di contribuire ai bisogni comuni, garantisce di fatto la reversibilità della pensione ed equipara il partner dello stesso sesso al coniuge per il diritto di eredità. Le unioni civili gay, però, non prevedono l’obbligo di fedeltà e non permettono l’adozione co-genitoriale, la cosiddetta stepchild adoption. I partner, inoltre, potranno scegliere il cognome da portare: se tenere il proprio, assumere quello dell’altro o unire i due. Più semplici infine le procedure per sciogliere l’unione rispetto a quelle per il matrimonio. Dalla legge manca però un nome per i contraenti: non sono né coniugi, né mariti o mogli. La Cirinnà regola poi anche diritti e doveri dei «conviventi di fatto» etero o gay uniti «stabilmente da legami affettivi di coppia». A loro vengono riconosciuti gli stessi diritti di assistenza del coniuge nel caso di carcerazione e ricovero. E il subentro nell’affitto o il diritto a rimanere fino a 5 anni nella caso di proprietà del partner in caso del suo decesso. Più la possibilità di chiedere gli alimenti in caso di separazione (Cds).

Elisabetta Durante il “tea party” di due giorni fa, il tradizionale tè offerto a centinaia di invitati nei giardini di palazzo reale, un dignitario di corte ha presentato alla regina Elisabetta una ufficiale di polizia come la responsabile del cerimoniale alla visita di Xi Jinping dello scorso anno: «Bad luck», è stata la prima reazione della sovrana, nel senso di «purtroppo per te». Quando la poliziotta ha raccontato le difficoltà che ha avuto con il seguito del presidente cinese, Elisabetta ha concordato: «Sono stati molto maleducati con il nostro ambasciatore». Le telecamere presenti al tea party dovevano solo filmare ma i potenti microfoni hanno captato pure le le voci dei presenti: i media, tra cui la Bbc, se ne sono accorti e lo hanno messo in onda. Un portavoce dei Windsor tenta di sminuire: «La visita di Xi Jinping è stata un grande successo». Ma il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, interpellato a Pechino, è meno assolutorio: «Il progresso nei nostri rapporti bilaterali richiede sforzi comuni da entrambe le parti». Il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond peggiora le cose ammettendo che le visite di stato «sono enormi problemi logistici » e che quella del leader cinese è stata effettivamente «un tantino stressante». Interpellato dalla Bbc, il sinologo Michel Hockx non esclude che la Cina sospetti uno sgarbo voluto, visto che è stato trasmesso dalla televisione di stato: «Penseranno che la regina si comporta come un politico qualsiasi». A conferma che la gaffe ha lasciato il segno, Pechino ha oscurato per un giorno le trasmissioni della Bbc: affinché nessuno senta che per la Regina i cinesi sono «molto maleducati» (Franceschini, Rep).

Stupro Un detenuto durante un permesso premio dal carcere di Bollate ha stuprato una ragazzina di16 anni dell’hinterland milanese. L’uomo (di cui il Corriere della Sera non indica il nome perché, avendo un comune conoscente con il fratello della vittima, in un paese piccolo rischierebbe di far indirettamente identificare la minorenne) è italiano, ha 35 anni, e tra pochi mesi, il 31 ottobre, avrebbe finito di scontare l’intero cumulo di pene (3 anni e 3 mesi) inflittogli in passato per due rapine. Proprio in vista della libertà, per evitare che di colpo passasse dalla cella al nulla e tentare invece di predisporre una qualche rete di assistenza, il Tribunale di sorveglianza di Milano in aprile l’aveva ammesso ai primi permessi premio affinché entrasse in contatto con il centro di assistenza psicosociale. Il 28 aprile era giorno del terzo permesso, con ritorno alle 22 in carcere. Ma alle 3 di pomeriggio ha aggredito la sedicenne sul pianerottolo di casa, l’ha costretta a entrare minacciandola con un coltello, e l’ha violentata per più di 20 minuti, frugando poi in casa e facendosi dare 100 euro. L’accusa di violenza sessuale (da 5 a 10 anni di pena base) subirà due aggravanti, per aver commesso il fatto ai danni di una minore e mentre era in misura alternativa al carcere; la rapina (da 3 a 10 anni) sarà appesantita dalla recidiva reiterata (Ferrarella, Cds).

Suicidio Alle 16,30 di martedì una diciannovenne francese di nome Océane, dopo aver denunciato di essere stata stuprata, si è buttata sotto un treno della rete parigina Rer filmando tutto su Periscope, applicazione che permette di diffondere video in diretta. Océane si è collegata martedì verso mezzogiorno, promettendo “qualcosa” intorno alle sedici. Nelle immagini si vede la diciannovenne in una stanza, mentre fuma sigarette beve Coca- Cola, carezza il suo gatto. Lunghi capelli castani, occhi ben truccati, guarda verso l’obiettivo. «Voglio far capire, aprire la testa alla gente», dice. «Il messaggio sarà chiaro», aggiunge, prima di precisare che «quello che succederà sarà molto scioccante, se ci sono minorenni, non restate». Alle 16.29 ci sono una cinquantina di utenti collegati al profilo di Océane. Lo schermo diventa improvvisamente nero. La circolazione sulla linea C della metro regionale viene interrotta. I pompieri sono allertati. Una ragazza si è buttata sui binari nella stazione di Egly, una trentina di chilometri a sud-ovest di Parigi. Accanto alla vittima un telefono, che ha registrato tutto. Si sentono grida, voci, un uomo che grida «È saltata giù in diretta!». Un soccorritore chiede di “chiamare la gendarmeria”. L’allarme è arrivato troppo tardi ma intanto i responsabili dell’applicazione, controllata da Twitter, hanno rimosso i video di Océane. Restano degli estratti trasferiti da qualcuno su YouTube. Prima di suicidarsi, Océane ha mandato un sms al suo ex compagno accusandolo di averla stuprata e inflitto violenze. Gli investigatori sono prudenti sulle ultime dichiarazioni. Il ragazzo è stato interrogato ieri. Océane viveva da sola in una casa di Egly e studiava nel settore alberghiero. «Non la conoscevamo, era arrivata in paese da pochi mesi », ha detto il sindaco. I suoi genitori vivono nella regione. Alcuni amici l’hanno descritta come “psicologicamente fragile” (Ginori, Rep)

Delitto Giuseppe Diana e Luciana Corgiolu, 68 e 62 anni. Di Cagliari, ex chef lui, ostetrica lei. Benvoluti da tutti, amanti dei viaggi, impegnati nel volontariato, non avevano avuto figli e avevano adottato due bambini bielorussi: Alessio, che ora ha 24 anni, fa il militare e presta servizio a Roma, e Igor, 28 anni, pizzaiolo. Ieri un parente, non riuscendo a contattarli da domenica, li andò a cercare. I poliziotti entrando nell’appartamento li trovarono entrambi cadaveri: lui in cantina, lei in camera da letto. Disordine e sangue ovunque. Qualcuno li aveva accoltellati e poi presi a bastonate. Igor, che abitava con i genitori dopo la fine di una relazione, da ieri mattina non si sa dove sia finito. È andato via, sospettano gli agenti della Squadra mobile, con l’auto del padre e anche con la sua pistola. Domenica 8 maggio a Settimo San Pietro, paese di seimila abitanti in provincia di Cagliari.

(a cura di Roberta Mercuri)