la Repubblica, 12 maggio 2016
La regina Elisabetta, spiata dai microfoni, dice che i cinesi sono maleducati
Londra In oltre sessant’anni di regno, la regina Elisabetta non ha fatto quasi mai sentire la propria voce al di fuori dei discorsi pubblici. Nello spazio di un giorno è successo due volte e sono diventati entrambi incidenti diplomatici con possibili conseguenze internazionali. In uno è responsabile il primo ministro britannico: la sovrana stava soltanto ad ascoltare. Ma nell’altro è stata lei a commettere la classica gaffe: dire pubblicamente quello che pensa. Le relazioni fra Londra e Pechino, idilliache dal punto di vista economico, adesso sono a rischio: ai cinesi non deve far piacere sentirsi definire “maleducati” da Sua Maestà, specie dopo la visita in Gran Bretagna del presidente Xi Jinping, quando la casa reale gli riservò grandi onori.
La colpa, in ambedue i casi, è dei potenti microfoni di telecamere che, in due espisodi separati, il mese scorso e due giorni fa, dovevano soltanto filmare ma hanno captato pure le voci dei presenti: i media, tra cui la Bbc, se ne sono accorti e lo hanno messo in onda. Ci sono possibili ricadute politiche anche per la prima figuraccia. David Cameron, a una recente cerimonia a Buckingham Palace per i 90 anni di Elisabetta II, parla del summit contro la corruzione che si apre stamane a Londra dicendo che gli invitati includono «due paesi fantasticamente corrotti»: Nigeria e Afghanistan. Downing street minimizza e spiega che il premier esprimeva «un dato di fatto». Ma mentre da Kabul non arrivano proteste, la Nigeria si indigna per un commento che suona quasi derisorio e rilancia esortando il governo britannico a restituirle i beni di trafficanti nigeriani congelati a Londra. Ancora più grave è la violazione del protocollo, o perlomeno dell’etichetta, da parte di Sua Maestà. La scena è il “tea party” di due giorni fa, il tradizionale tè offerto a centinaia di invitati nei giardini di palazzo reale. Un dignitario di corte presenta una ufficiale di polizia alla regina come la responsabile del cerimoniale alla visita di Xi Jinping dello scorso anno: «Bad luck», è la prima reazione della sovrana, nel senso di «purtroppo per te». Quando la poliziotta racconta le difficoltà che ha avuto con il seguito del presidente cinese, Elisabetta concorda: «Sono stati molto maleducati con il nostro ambasciatore».
Un portavoce dei Windsor tenta di sminuire: «La visita di Xi Jinping è stata un grande successo». Ma il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, interpellato a Pechino, è meno assolutorio: «Il progresso nei nostri rapporti bilaterali richiede sforzi comuni da entrambe le parti». Il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond peggiora le cose ammettendo che le visite di stato «sono enormi problemi logistici» e che quella del leader cinese è stata effettivamente «un tantino stressante». Interpellato dalla Bbc, il sinologo Michel Hockx non esclude che la Cina sospetti uno sgarbo voluto, visto che è stato trasmesso dalla televisione di stato: «Penseranno che la regina si comporta come un politico qualsiasi». Proprio con la Bbc se la prende lord Tebbit, alto esponente del partito conservatore, affermando che «doveva astenersi dal rendere pubblico un commento privato», fonte di possibile imbarazzo per Sua Maestà. In eventi simili, osservano i royal watcher, la regina è consapevole di essere guardata, ma non di essere ascoltata, visto che le sue conversazioni sono private: i microfoni, in pratica, l’hanno spiata. A conferma che la gaffe ha lasciato il segno, Pechino ha oscurato per un giorno le trasmissioni della Bbc: affinché nessuno senta che per la Regina i cinesi sono «molto maleducati».