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 2016  maggio 12 Giovedì calendario

Whatsapp va alla conquista dei computer

Dopo essere sbarcato su un miliardo di telefonini, Whatsapp va alla conquista dei computer. Il servizio che consente di scrivere messaggi e fare telefonate gratuitamente, e senza passare per le reti cellulari, da ieri, è diventato anche una app per i pc fissi. Una svolta che gli affezionati aspettavano da un pezzo, e che promette di stravolgere le abitudini: scaricato il programmino, si può conversare «armati» di schermo e tastiera, si ricevono le notifiche e si sfruttano le scorciatoie.
La compagnia fondata nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton e comprata da Facebook un paio d’anni fa per la cifra monstre di 19 miliardi di dollari ha rilasciato due applicazioni – una per computer con sistema operativo Windows di Microsoft e una per i Mac di Apple – che vanno ad affiancarsi ai programmi per le varie piattaforme di smartphone.L’app marcia in parallelo con quella già installata sul telefono: rispecchia conversazioni e messaggi, e permette di spedire fotografie, video, e file audio. Ancora non sono possibili le chiamate, popolarissime tra gli utenti «mobile», ma quando arriveranno – e pare questione di poco – potrebbe esserci un motivo in più per intonare il de profundis del vecchio telefono fisso, in caduta libera da anni assieme agli Sms, divorati dall’avanzata delle chat. 
Uffici nel mirino
Non solo: la mossa segna pure un altro passaggio. Le applicazioni come Whatsapp, Wechat, iMessage, nate pensando ai consumatori più giovani, stanno tentando di conquistare il mondo del business. Nelle aziende, da un po’, i grandi file viaggiano su Google Drive, i lavori condivisi si salvano sulla nuvola di Dropbox e le conferenze si tengono su Skype. Ora Whatsapp vuole prendersi anche le conversazioni, sia casalinghe, sia in ufficio. Viaggeranno via wi-fi, ed è un guanto di sfida – l’ennesimo – alle grandi compagnie telefoniche, per cui l’avanzata delle chat ha costi altissimi. 
La sfida alle Tlc
Secondo gli analisti di Ovum, società di consulenza con sede a Londra, tra il 2012 e il 2018 gli operatori, a livello globale, avranno perso 386 miliardi di dollari. A contribuire alla flessione dei ricavi dovrebbero aggiungersi i mancati introiti dalle chiamate internazionali e dal roaming, il balzello che scatta al di fuori dai confini nazionali. Dal 30 aprile, in Unione Europea, è stato abbassato da 19 a 5 centesimi per le chiamate effettuate, da 5 a 1,14 per le chiamate ricevute, da 6 a 2 centesimi per gli sms e da 20 a 5 centesimi per Internet. Dal giugno del 2017, dopo una lunga battaglia, andrà definitivamente in archivio. 
Qualcuno, anche in Italia, s’è già mosso. Vodafone, con un anno d’anticipo, ha annunciato l’abolizione dei sovraccosti per gli abbonamenti “consumer” e tutta l’offerta business. Mentre Tim, Tre Italia e Wind stanno tagliando le tariffe, che viaggiano sotto i tetti imposti dall’Europa. È la guerra delle offerte: magari fa male ai bilanci, ma per i consumatori è una benedizione.