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 2016  maggio 11 Mercoledì calendario

Marchini fa sapere che se sarà sindaco non celebrerà unioni civili. Boschi e Cirinnà insorgono: «Una promessa illegale»

Giovanna Casadio per la Repubblica
«Questa qua mette la fiducia, alza il sedere e se ne va, ma chi si crede di essere...». Maurizio Bianconi, avvocato aretino, ex berlusconiano ora con Fitto, si sgola più forte del leghista Massimiliano Fedriga contro la concittadina Maria Elena Boschi. La ministra delle Riforme ha appena annunciato la fiducia sulle unioni civili. La numero 22 alla Camera posta dal governo Renzi, la 53esima nel complesso. E a Montecitorio si scatena la bagarre.
La Lega insulta e chiama i parlamentari dem «servi della gleba, applaudono alla fiducia nella speranza di essere ricandidati». Fedriga urla: «Vergogna». Bianconi fa il gesto dell’ombrello. Il grillino Alfonso Bonafede accusa: «Per il governo il Parlamento è uno zerbino su cui pulirsi i piedi, nessun governo su una legge sui diritti civili ha mai messo la fiducia, figuriamoci una doppia». Le unioni civili sono passate anche al Senato blindate con la fiducia. Boschi è andata via dall’aula subito dopo la richiesta. Replicherà però in serata. Perché a contestare la scelta della fiducia è anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino. «Il voto di fiducia può rappresentare una sconfitta per tutti», ammonisce Galantino. Il Vaticano avrebbe sperato in modifiche che non permettano sovrapposizioni tra unioni gay e il matrimonio. Non considera sufficiente lo stralcio della stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner in una coppia gay. Boschi respinge le critiche: «Dopo decenni di attesa, la legge sulle unioni civili è un risultato storico e la fiducia ha un valore politico». In Parlamento la polemica si accende anche sulle parole del candidato sindaco di Roma, Alfio Marchini appoggiato dagli alfaniani e dai forzisti. Marchini ha annunciato che non unirà mai in matrimonio in Campidoglio coppie gay: «Non celebrerò mai unioni omosessuali».
«I sindaci rispettino la legge», ribatte Boschi. D’altra parte i centristi sono sul piede di guerra e minacciano un referendum abrogativo. Ncd stamani prima del voto di fiducia farà una riunione per placare gli animi dei più contrari che con Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano hanno chiesto l’intervento del presidente Mattarella. I centristi sono in fibrillazione, Paola Binetti potrebbe astenersi. Un referendum abrogativo lo annuncia il portavoce del Family day, Massimo Gandolfini, immaginando un’altra manifestazione in piazza San Giovanni. Sinistra Italiana dirà no alla fiducia ma sì nel voto finale alla legge. Arturo Scotto, il capogruppo, si sfoga: «Insopportabile la visione proprietaria delle istituzioni». Brunetta, presidente dei deputati di FI, spara alzo zero: «Fiducia squadristica, intervenga il Quirinale». Tra il voto di fiducia e quello finale al provvedimento, ci sarà la battaglia degli ordini del giorno. La tentazione a fare ostruzionismo è molto forte da parte delle opposizioni che presenteranno ordini del giorno di tutti i tipi: la sinistra per raccomandare di introdurre la stepchild nella legge sulle adozioni da approvare al più presto. Tra i dem dissenso di Michela Marzano che giudica la legge un’occasione persa e potrebbe lasciare il Pd. Le Famiglie Arcobaleno ricordano la mancanza di tutele dei bambini e chiedono la stepchild.
 

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 Alessandra Longo per la Repubblica

«Un calcolo elettorale bieco, basso, e persino politicamente sbagliato. Davvero mi sorprende Marchini. Per blandire i partiti che lo appoggiano è costretto a fare dichiarazioni omofobe! Che tristezza!». Monica Cirinnà si agita, si indigna a modo suo, senza cadere nel volgare, ma picchiando sempre a dovere l’avversario. Alla vigilia dell’approvazione della «sua» legge, ecco la fiammata non prevista. Per la gioia dell’alleato Francesco Storace, Marchini fa sapere che non celebrerà unioni gay.
Senatrice, sortita ad effetto no?
«Sortita pessima, direi. Conosco Alfio Marchini da anni, conosco la sua famiglia, le loro radici liberali, conosco la sua storia. Mi chiedo: come si fa a discriminare gli esseri umani nel giorno più importante della loro vita? Evidentemente i partiti di centrodestra che lo appoggiano, da Forza Italia all’Udc, quelli che più strenuamente si sono battuti contro le unioni civili, sono andati all’incasso. Marchini ormai è il loro candidato».
Preoccupata?
«E di cosa? Tanto le unioni civili le celebrerà il nuovo sindaco di Roma che sarà Roberto Giachetti. Nella Sala Rossa si diranno sì Paolo e Carlo e subito dopo Paolo e Giovanna. Nessuna discriminazione. Vorrei comunque ricordare a Marchini che quando ti proclamano sindaco giuri sulla Costituzione. Non puoi fare il sindaco fuorilegge. Esiste l’articolo 328 del codice penale sull’omissione degli atti d’ufficio. Se domani (oggi per chi legge, ndr) le unioni civili diventeranno legge dello Stato, il primo cittadino di Roma sarà chiamato a celebrarle esattamente come i matrimoni».
Ha detto che non lo farà.
«Allora sappia che in questi casi, cioè quando un sindaco non rispetta una norma di legge, e non concede deroghe ad altri per farla rispettare, subentra la figura del commissario ad acta. Di solito mandano un prefetto...».
Il deputato di Area Popolare Alessandro Pagano dice che le sue sono intimidazioni vere e proprie, tipica arroganza Pd, sotto ricatto delle lobby Lgbt.
«Se Marchini si spaventa per le parole di una senatrice laica, democratica, eterosessuale sposata, che ama la sua famiglia allargata, cioè i 4 figli avuti da mio marito Esterino con la prima moglie, allora è messo proprio male. Sarebbe stato meglio non candidarsi perché di intimidazioni purtroppo ne potrà ricevere di vere e molto più pesanti».
Marchini esibisce un programma attento sugli animali...
«A me lo dice! Questo è un tema che abbiamo sempre condiviso. Se sei in grado, come Marchini, di avere un legame profondo con il tuo cavallo, come fai, passando a ranghi elevatissimi, a negare dignità all’amore tra due uomini e due donne?».
Avrà fatto i suoi calcoli elettorali.
«Davvero un bel biglietto da visita per promuoversi! Secondo me è un autogol pazzesco. Tra l’originale e il facsimile, meglio l’originale, cioè la Meloni che si è già presa la medaglia andando al Family Day. E poi c’è un’ala liberal di Forza Italia che non si riconosce in queste posizioni. Marchini la sottovaluta. E ci sono i cittadini romani che sono molto più avanti della politica. Chi si prende nel 2016 un sindaco che non rispetta la legge e fa discriminazioni sull’orientamento sessuale?».