La Gazzetta dello Sport, 11 maggio 2016
I nostri continuano ad arrestare ed espellere gente che vuole partire per la Siria e immolarsi per il Califfo, i cosiddetti foreign fighters

I nostri continuano ad arrestare ed espellere gente che vuole partire per la Siria e immolarsi per il Califfo, i cosiddetti foreign fighters. Ieri ne sono stati presi altri tre, due a Bari e uno a Milano. Si aggiungono alla decina circa di fermati negli ultimi venti giorni. Un successo delle forze dell’ordine italiane, una volta tanto.
• Parliamo di questi di ieri.
Si sa molto poco, perché, giustamente, gli inquirenti ci fanno sapere molto poco. Lo scorso dicembre i carabinieri di Bari hanno identificato quattro afgani che si trovavano nell’Ipercoop di Santa Caterina. Non si sa che cosa li abbia mossi alla verifica. Fatto sta che, sequestrati i cellulari, trovarono immagini della galleria del centro commerciale, dell’aeroporto di Bari Palese, del porto, poi altre foto del Circo Massimo e del Colosseo a Roma, quindi appartamenti di Londra, un cinema, un centro benessere, un ristorante, il centro commerciale West India Quay, l’ingresso e la panoramica del South Quay Footbridge to Canary Wharf , l’area pedonale periferica Champions Walk e tre hotel (il Sunborn Yacht in Royal Victoria dock, il Premier Inn in International square e l’Ibis Styles London Excel in Victoria Dock road). Tra le immagini c’era anche una caricatura di Obama.
• Basta questo per fermare quattro tizi?
Alcuni di loro s’erano pure fatti fotografare col mitra in mano. In ogni caso, si fanno ulteriori verifiche e si scopre che due di questi fermati, benché in teoria poveri in canna (uno è addirittura domiciliato al Cara di Palese, il centro d’accoglienza per i rifugiati) sono andati parecchie volte a Parigi e a Kabul.
• Come mai non li hanno fermati subito?
Li hanno denunciati a piede libero per «interferenze illecite nella vita privata». Poi gli hanno sequestrato i telefonini, e hanno cominciato a tenerli sotto controllo 24 ore su 24. I sospetti della prima ora si sono rafforzati, e ieri sono scattati i tre arresti. I due di Bari sono afgani e si chiamano Hakim Nasiri (è quello che sta nel Cara di Palese) e Gulisth Ahmadzai, residente a Cerignola in provincia di Foggia. Hanno 23 e 29 anni. Nasiri, il ventitreenne, s’è fatto anche un selfie col sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la manifestazione dei piedi scalzi dello scorso 10 settembre (fecero il corteo a piedi nudi per solidarizzare coi migranti). I carabinieri cercavano un commando di cinque uomini. Altri due afgani - Qari Khestamine, 30 anni, e Surgul Ahmadzai, 28 - sono scappati all’estero. Il quinto, che vive a Bari, deve aver saputo qualcosa ed è fuggito al nord. È pakistano e si chiama Zulfiqar Amjad, 24 anni. È stato bloccato a Milano, vicino a Porta Romana.
• Qual è l’accusa precisa?
Secondo la Dda (Divisione Distrettuale Antimafia) «l’organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell’ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra». Tra le attività contestate, anche «il sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di Paesi stranieri ed in particolare in Iraq e Afghanistan con modalità di combattimento tali da far apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell’incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico».
• Come si spiega che da un po’ di tempo stiamo catturando tanti di questi foreign fighters? È un campo in cui siamo più bravi degli altri?
Un po’ ci favorisce il fatto che i foreign fighters residenti in Italia non dovrebbero essere più di un centinaio. L’Intelligence statunitense ha diffuso i dati sulla distribuzione di questi «combattenti esteri». Gli stranieri partiti per mettersi agli ordini del Califfo erano a fine 2015 trentamila. La maggior parte viene naturalmente dai paesi islamici. Il contributo europeo sarebbe questo: 750 britannici, 670 tedeschi, 1800 francesi, 2400 russi, 400 belgi, che è il numero più alto in rapporto alla popolazione (40 combattenti per ogni milione di abitanti). Quelli partiti dall’Italia sono cento, e una ventina, cinque mesi fa, risultavano morti in combattimento. Il basso numero ci facilita i controlli. Le nostre leggi inoltre consentono intercettazioni e perquisizioni che rendono abbastanza semplici gli arresti e le espulsioni. Fondamentale poi è stata l’individuazione un anno fa della coppia italo-marocchina Mohamed Koraici e Alice Brignoli, fuggita da Lecco con i tre bambini piccoli per andare a stabilirsi in Siria-Iraq. Le numerose tracce lasciate da questa famiglia hanno facilitato i controlli.