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 2016  maggio 10 Martedì calendario

Il presidente della Consob Vegas si autoassolve sui bond bancari: «C’era scritto che l’investitore avrebbe potuto perdere tutto»

Dopo i casi delle quattro banche poste in risoluzione, l’introduzione del «bail-in» per i salvataggi nel credito e le vicende relative ai due istituti veneti, il presidente della Consob Giuseppe Vegas fa appello alla collaborazione fra le istituzioni, sottolinea che «noi siamo qui per dare fiducia ai risparmiatori italiani», difende l’operato della Commissione e sottolinea che i rischi erano esposti con la massima evidenza alla clientela. Ma soprattutto lancia una serie di iniziative «a tutela del risparmio» perché le informazioni siano rese più chiare e semplici, i prospetti più leggibili e trasparenti e i titoli vengano negoziati su mercati regolamentati piuttosto che venduti agli sportelli.
È questo il cuore dell’incontro annuale con il mercato che si è svolto a Palazzo Mezzanotte, nel corso del quale Vegas ha annunciato che sono state poste alla consultazione degli operatori tre raccomandazioni che hanno appunto come obiettivo comune «il punto di svolta per la trasparenza, cioè il passaggio da un’informazione che può diventare carente per eccesso a «l’informazione chiave».
Iniziative necessarie perché, sottolinea Vegas, «dobbiamo prendere atto che il mondo è cambiato». Tutto parte da considerazioni relative alle ultime vicende, in particolare sulle banche in risoluzione (Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti) che hanno «scosso la fiducia dei risparmiatori nel sistema bancario» e hanno «imposto all’attenzione dell’opinione pubblica il tema delle obbligazioni subordinate». Vegas difende l’operato della Commissione e sottolinea che «prospetti e supplementi informativi che accompagnavano le emissioni delle quattro banche sono stati redatti nel rispetto delle regole di trasparenza» disciplinate a livello comunitario. «Hanno dato massima evidenza a tutti i fattori di rischio connessi alla complessità degli strumenti e alla situazione delle banche» e «specificavano che l’investitore avrebbe potuto perdere l’intero capitale investito in caso di liquidazione o procedure concorsuali. Elementi inseriti nei fattori di rischio e ripresi nei casi più significativi nella prima pagina dei documenti». Le vicende «non mettono» perciò «in discussione la validità di fondo dei modelli di vigilanza sulla prestazione dei servizi di investimento».
Tuttavia «in momenti eccezionali occorrono misure straordinarie», e il primo tema è la trasparenza. Ecco dunque le raccomandazioni, che in parte vogliono anticipare regole europee considerata l’elevata quota di retail in Italia rispetto agli altri Paesi. La prima riguarda «le linee guida per definire e standardizzare i contenuti delle avvertenze per l’investitore» sui principali fattori di rischio relativi ai prodotti finanziari offerti alla clientela retail. La seconda contiene principi guida sulle informazioni chiave da fornire sempre ai clienti al dettaglio, attraverso schede prodotto standard. La terza riguarda la distribuzione degli strumenti finanziari attraverso la quotazione sui mercati regolamentati o su sistemi multilaterali «anziché attraverso il collocamento presso gli sportelli». A fianco poi di queste iniziative Vegas ha reso noto che l’autorità ha avviato un confronto con gli operatori sul trading ultraveloce, che rappresenta un quarto delle transazioni del nostro mercato. Anche in questo caso scopo é anticipare la direttiva Mifid 2. Chiude il quadro il progetto di educazione finanziaria avviato con Bankitalia che prevede entro fine mese il lancio di una app per la pianificazione del budget di spese e investimenti familiari.
Vegas precisa poi che la Consob dal 2007 ha realizzato mille interventi di vigilanza su servizi di investimento, che hanno coperto il 90% del risparmio investito retail. E mette in guardia dai possibili effetti dell’introduzione di un limite al possesso di titoli di Stato da parte delle banche, che avvantaggerebbe «gli Stati con rating più alti e costringerebbe gli istituti a ridurre in modo brusco e disordinato l’esposizione in bond di governi con rating peggiori». Quasi dettagli, focus dell’intervento sono le «raccomandazioni».