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 2016  maggio 10 Martedì calendario

Alla fine anche Schäuble dirà di sì all’allungamento delle scadenze del debito greco

Alla fine, con ogni probabilità, il governo tedesco dirà di sì all’allungamento delle scadenze del debito greco. Anche il ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, che in questi giorni fa la faccia dura, troverà un motivo per dare il via libera: un motivo che si chiamerà soprattutto Fondo monetario internazionale (Fmi). Per il momento, però, Berlino vuole dimostrare di non mettere a rischio il denaro dei tedeschi.
È la posizione tradizionale ma, in questo passaggio, c’è una ragione politica che il governo considera fondamentale: non dare argomenti alla AfD. La Alternative für Deutschland, il nuovo partito alla destra dei cristiano democratici che i sondaggi danno al 13-14%, non ha infatti solo una piattaforma anti-immigrati: propone anche l’uscita dall’euro ed è contro i salvataggi di Atene. Una pressione politica che il governo di Angela Merkel sente particolarmente. Mostrarsi rigorosi nelle trattative con Alexis Tsipras, dunque, è considerato un obbligo politico.
Al momento di decidere davvero, probabilmente il 24 maggio, anche Berlino accetterà, se non ci saranno sorprese, di sottoscrivere un allungamento dei tempi di pagamento del debito ellenico: abbastanza per tenere in piedi il salvataggio da 86 miliardi di Atene. Il primo motivo è che il riscadenziamento lo vuole l’Fmi, come ha ribadito la sua numero uno Christine Lagarde. E, ironia, è la Germania che sin dall’inizio della crisi greca ha sostenuto che nessun salvataggio sarebbe stato possibile senza il Fmi, che ha un punto di vista tecnico e non è suscettibile a cedimenti politici. La seconda ragione è che gli alleati della Cdu di Merkel, i socialdemocratici, si sono detti ancora ieri favorevoli ad alleggerire il peso del debito greco: la cancelliera non vorrà creare tensioni con loro su un punto che, rispetto a altre crisi, è meno rilevante di un anno fa. In più, la Grecia è un punto caldo, da aiutare, nella crisi dei rifugiati.