Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  maggio 07 Sabato calendario

Al di là delle montagne, un film cinese che spiega il marasma della transizione accelerata verso il nulla

I cinesi hanno imparato a fare dei film modernissimi, senza per questo perdere l’anima. Lo dimostra anche Al di là delle montagne che è attualmente sugli schermi italiani. Un film di sentimenti e di risentimenti, nel quale la protagonista è la famiglia. Non quella oleografica e deamicisiana che era prevalente fino a poco tempo fa, ma quella dei giorni nostri, dilaniata fra i valori di un tempo e l’attrattiva incontrastabile dell’arricchimento facile e di massa. Anche in questo film però i rapporti fra le persone sono delineati con attenzione e persino candore. Ma, sullo sfondo, c’è il capitalismo divorante. Che impone ai neoricchi di mandare i loro pargoli all’estero a studiare in college famosi, con il risultato che i figli, educati in inglese, per poter poi parlare con i loro genitori debbono assoldare un interprete. Questo non è un film che impone nulla ma che descrive cosa succede fra tradizione e confusione, nel marasma della transizione accelerata verso il nulla (o il peggio?) che la mondializzazione sta proponendo anche in Cina. Da vedere.