il Fatto Quotidiano, 8 maggio 2016
I voli di Stato del ministro Alfano per presentare il suo libro
Da quando ha pubblicato il suo ultimo libro Chi ha paura, non è libero, il ministro dell’Interno Angelino Alfano deve incastrare negli incontri istituzionali anche le presentazioni del best seller, edito da Mondadori. Spesso, fortunatamente, le due vite del leader di Ncd si incontrano, anzi coincidono. È sufficiente notare la coincidenza tra i voli di Stato presi dal ministro in direzione di alcune delle città che hanno ospitato nei mesi scorsi le varie iniziative di promozione del libro.
L’ufficio voli di Palazzo Chigi infatti pubblica (per legge) on line tutti le date dei voli del 31simo stormo dell’Aero – nautica militare che trasportano ministri, con la motivazione. Il 28 novembre 2015 ad esempio c’è un volo a nome di Alfano “Rom a-Palermo”. Motivazione: “Istituzionale”. Di certo il ministro avrà avuto qualche impegno di lavoro quel giorno in zona: poi, però, avrà preso una macchina per andare ad Agrigento, sua città natale, a 130 km da Palermo, per la presentazione del libro, dove a moderare c’era Giovanni Floris, conduttore di Di Martedì su La7, e tra gli invitati il cardinale Francesco Montenegro e l’ex capo della polizia, appena nominato al Dis (servizi segreti) Alessandro Pansa.
Il 15 dicembre, poi, il ministro torna a presentare il libro, stavolta al palazzo della Meridiana di Genova. Presente anche quella volta Pansa. Ospiti il cardinale Angelo Bagnasco e il rettore dell’università della città, Paolo Comanducci. Nella lista dei voli di Stato di quel giorno c’è un “Roma-Genova-Roma”. Poco prima di Natale, una nuova presentazione: il 19 dicembre a Palermo l’appuntamento è nella sala dell’Assemblea regionale siciliana, alla presenza anche del procuratore del capoluogo Francesco Lo Voi. Nella lista dei voli di Stato di quel giorno c’è una tratta “Roma-Palermo-Roma”. La motivazione indicata è “istituzionale”.
Anno nuovo, nuovo tour: il 7 marzo Alfano prende un volo “Roma-Verona-Roma”. È un lunedì e il ministro deve presentare il libro all’università di Padova, a meno di 90 km dall’aeroporto dove è atterrato. Coincidenze. Magari il ministro aveva fissato in quei giorni anche incontri nelle Prefetture venete, però il Fatto non ha trovato conferme di visite di Alfano né alla Prefettura di Padova né a Verona.
A regolare l’utilizzo dei voli di Stato è una direttiva del 23 settembre 2011, firmata dall’ex premier Silvio Berlusconi, che non si applica ai presidente della Repubblica, del Senato, della Camera, della Consulta e, ovviamente, al presidente del Consiglio. I ministri invece non sono così fortunati. Per ottenere un “volo blu”, stando all’articolo 2, “debbono, congiuntamente, sussistere: a) comprovate, imprevedibili e urgenti esigenze di trasferimento connesse all’efficace esercizio delle funzioni istituzionali e l’impossibilità di provvedere ai trasferimenti con volo di linea; b) l’accertata indisponibilità di altre modalità di trasporto compatibili con lo svolgimento di dette funzioni”. In altre parole, usano questo privilegio per lavoro e se non c’è un volo di linea o un treno.
Nel caso di Alfano però ci sono i motivi di sicurezza. Il titolare del Viminale ha infatti protezione di livello 1, per cui, spiegano dallo staff del ministro “che il suo non è un semplice volo di servizio, ma è un volo di sicurezza, sganciato dalle finalità per le quali il ministro si muove e che possono essere di varia natura. Questo vale per esempio anche nel caso delle presentazioni del suo libro, o di altri, come pure per le partecipazioni ai vari convegni. Non sceglie lui le modalità con le quali muoversi”. La stessa spiegazione che fu data a proposito dei “voli blu” da e per la Sicilia nei weekend, dall’inizio dell’estate, documentati nei mesi scorsi dal Fatto Quotidiano.