La Gazzetta dello Sport, 8 maggio 2016
I 100 anni di Havelange tra calcio, tv, sponsor e scandali
Del calcio mi piace la disciplina, rispose un giorno al Times che gli chiedeva se apprezzasse di più la gloria, la bellezza o la poesia. Chi da anni lo accusa di essere il padre di tutti gli scandali potrebbe ironizzare su ciò che Joao Havelange ha davvero apprezzato, soldi e potere s’intende, durante la sua lunga monarchia. Comunque, per capire il calcio moderno, sponsorizzato, terzomondista, televisivo, globalizzato, miliardario, non si può prescindere da Joao Havelange, cento anni oggi, numero uno della Fifa dal 1974 al 1998. Costretto però negli ultimi tempi a rinunciare alla presidenza onoraria, prima che gliela togliessero a forza per il coinvolgimento nelle inchieste sul marcio. Malato gravemente, dato spesso in punto di morte, Havelange sta trascorrendo questi anni dentro e fuori dalle cliniche.
ARMI E SPORT Havelange è originario del Belgio (dov’era nato il padre, mercante d’armi), ma nasce a Rio de Janeiro nel 1916. Sportivo praticante, partecipa ai Giochi del 1936 da nuotatore e a quelli del 1952 da pallanotista. Laureato in legge a 24 anni, diventa proprietario di imprese impegnate in speculazioni finanziarie e vendita d’armi. Lo accusano di amicizie con boss e mafiosi sudamericani. Presidente del Coni brasiliano nel ’58, membro del Cio nel ’63, infine presidente Fifa nel 1974, successore del britannico Stanley Rous. Primo non europeo.
CALCIO TV E SPONSOR Non sarà l’unica rivoluzione. Perché la sua elezione è appoggiata da grandi sponsor e, appena eletto, Havelange firma subito contratti con marchi e multinazionali che resteranno legati alla Fifa. Quando compie 80 anni dice alla Gazzetta: «Ho trasformato la Fifa da azienda artigianale a prima multinazionale del mondo. Nel 1974 i nostri dirigenti non avevano nemmeno 10 dollari di diaria. Oggi la Fifa ha un giro d’affari annuale di 225 miliardi di dollari. L’industria mondiale del turismo ci segue con 200 miliardi, mentre al terzo posto c’è la General Motors con un fatturato di 163 miliardi di dollari».
SCANDALI I soldi arrivano dal Mondiale, naturalmente, torneo che con Havelange raddoppia le sue finaliste (dalle 16 di Germania 74 alle 32 di Francia 98), moltiplicando anche le entrate da diritti tv. In questi 24 anni viene rieletto cinque volte all’unanimità, senza rivali, e intanto al suo fianco cresce il giovane segretario generale Sepp Blatter che nel 1998 gli succederà sulla poltrona presidenziale. Se è innegabile che Havelange sia stato decisivo per lo sviluppo economico dello sport, le ombre sono almeno quanto le luci. Nelle inchieste in cui è coinvolto è onnipresente la figura dell’ex genero Ricardo Teixeira. Al centro di tutto lo scandalo Isl, la società fallita nel 2001 (per 300 milioni di dollari), accusata di aver pagato fondi neri a dirigenti Fifa e di aver fatto sparire 50 milioni di sterline di diritti tv pagati alla Fifa. Un giornalista investigativo inglese, Andrew Jennings, ha dedicato la sua vita professionale a inchiodarlo.
CONDANNA MORALE Tanti misteri resteranno chiusi negli archivi dei tribunali svizzeri con i quali Havelange e Teixeira hanno firmato accordi stragiudiziali, anche se le inchieste dei pm svizzeri e americani potrebbero scoperchiare nuove situazioni. Alla Fifa il caso è stato archiviato dopo la rinuncia alla carica onoraria, ma la condanna morale è rimasta.