La Stampa, 9 maggio 2016
La prima maglia rosa di questo Giro è Marcel Kittel, corazziere tutto social e volante
Ancora lui. Con disarmante superiorità il tedesco Marcel Kittel, 28 anni fra 2 giorni, ha dominato in volata anche la terza e ultima tappa in Olanda del Giro 2016, strappando grazie agli abbuoni anche la maglia rosa al beniamino di casa Tom Dumoulin. «Ti spiezzo in due» diceva Ivan Drago in Rocky IV: lo stesso ha fatto ieri il panzer della Etixx che pare la controfigura di Dolph Lundgren, l’attore che impersonò il pugile russo nel film di Stallone.
Olanda addio
«Sarà bellissimo portare la maglia rosa in Italia», ha subito precisato Kittel, quasi per tranquillizzare chi non ha dimenticato la sua fuga misteriosa nel Giro 2014, quando dopo una doppietta in Irlanda (Belfast e Dublino) non si presentò a Bari per la quarta tappa. «Mi ero ammalato e non stavo bene» ha detto per far luce dopo due anni su quello strano forfait. Altre ombre però hanno poi accompagnato anche la sua stagione successiva, chiusa con una sola vittoria (nel Giro di Polonia). «Ho ripetuto almeno un milione di volte che all’inizio del 2015 sono stato vittima di un virus dal quale mi sono ripreso solo dopo molti mesi. Finalmente mi sento di nuovo bene». Merito del cambio di squadra, dalla tedesca Giant, dove pativa la rivalità interna con il connazionale John Degenkolb, alla belga Etixx. Ma anche del trasferimento in inverno dalla fredda Germania alla più mite Spagna. «La differenza è tutta lì: quest’anno non ho avuto problemi di salute».
Un predestinato
Si è visto negli sprint di queste ultime due tappe, vinte per dispersione. Da 10 anni un tedesco non si vestiva di rosa (Pollack, 2006), inoltre Kittel ha anche eguagliato Altig come panzer più vittorioso al Giro: 4 successi, curiosamente tutti all’estero, ai quali l’Ivan Drago della bici può aggiungere 8 tappe al Tour (con un giorno in giallo, nel 2013) e una alla Vuelta. Figlio di un corridore e di una saltatrice in alto, Marcel pare un predestinato. Iridato a cronometro da juniores, proprio nella prova contro il tempo di venerdì ad Apeldoorn (5°) ha costruito il sogno rosa realizzato ieri.
500mila follower
Fisico da corazziere (188 cm per 82 kg), è il prototipo del ciclista 2.0: bello, biondo, occhi chiari, sorriso contagioso, padrone delle lingue, ricercatissimo sui social (oltre 500 mila seguaci tra Twitter, Facebook e Instagram) e fidanzato con una campionessa bella e famosa quanto lui (Tess, nazionale olandese di pallavolo). Che cosa potrebbe volere di più? «Il mio obiettivo sono i Mondiali 2016 in Qatar», per i quali al Giro e poi al Tour vuole convincere il ct tedesco a dargli i gradi di capitano, battendo la concorrenza di Degenkolb e Greipel. «Decideranno i risultati», dice. Intanto è già andato in fuga.