Corriere della Sera, 9 maggio 2016
Un fantastico pomeriggio alla ciociara, con il festoso omaggio popolare alla retrocessione
È tutto relativo, anche il dramma della retrocessione. Per la gioia dei Lotiti, il Frosinone toglie il disturbo, ma nei paraggi del Matusa non esiste traccia di dramma. Chi calasse da Marte penserebbe d’essere a Leicester, ciociaria british che ha appena irretito e irritato le big vincendo lo scudetto di sua maestà. Stessa baraonda, stessi cori, stessi striscioni. Uguale il grazie collettivo. Difatti lo chiamano già pomeriggio all’inglese, ma è una stupida frase fatta. A pieno titolo è un fantastico pomeriggio alla ciociara, con il festoso omaggio popolare alla retrocessione. Questa gente potrebbe fare del vittimismo all’italiana, visti i trattamenti subiti da certi arbitri. Invece niente di amaro riesce a rovinare l’happening rovesciato, che celebra una sconfitta. Si vedono persino gli avversari del Sassuolo applaudire. Tutto è relativo: ci sono fallimenti che valgono quanto i trionfi. Si può tornare in B, ma con la consapevolezza di averle comunque provate tutte. Frosinone ha cullato il suo sogno, tanto può bastare e si ricomincia da capo. Il più forte, nella vita, non è chi vince sempre. Come dice Kipling, è chi sa reggere allo stesso modo le due fetentissime bugiarde, la vittoria e la sconfitta. In Ciociaria ci sanno fare. Al Frosinone lo scudetto della saggezza. Dopo tutto, è per questo che già ci manca.