8 maggio 2016
Guerriglia al Brennero: i black bloc attaccano la polizia • Indagato il sindaco M5S di Livorno • Trovate in Iraq oltre cinquanta fosse comuni dell’Isis • Il sindaco musulmano di Londra si è insediato in chiesa • L’atlante mondiale del sonno • Dal 2005 in Italia le trentenni, potenziali madri, sono sempre meno
Brennero Il corteo organizzato al valico del Brennero da 500 anarchici e black bloc per “abbattere le barriere” (non ancora erette dal governo austriaco) si è trasformato in una battaglia contro le forze dell’ordine. I volti travisati, vestiti di nero, armati di bastoni, sassi e bombe carta: appena scesi dai treni — giunti da Verona, Bologna e dall’Austria — i manifestanti, dopo essersi uniti ad altri gruppi arrivati con bus e a bordo di auto — si sono incamminati verso il vecchio valico. Qui erano schierati 700 gendarmi della Polizei in tenuta antisommossa e con tanto di cani addestrati. Barriere metalliche a serrare il passaggio stradale. Agenti disposti persino sulle colline e tra i boschi per chiudere ogni passaggio. Un mini esercito, quello austriaco, che di fatto, a differenza dei colleghi italiani è rimasto praticamente disoccupato: perché l’ala più dura dei manifestanti, dopo avere imboccato il percorso verso il confine, ha deciso di fermarsi e sfondare a destra verso i binari della ferrovia. È successo alle 15.45. Prima di raggiungere il blindatissimo centro commerciale Brennero Outlet, la testa e il cuore del corteo — prese entrambe dai black bloc — hanno iniziato a attaccare le forze dell’ordine disposte a protezione dei binari lungo la strada statale: lanci di pietre e petardi, pezzi di ferro e cocci scagliati con le fionde, vasi di cemento divelti, cassonetti rovesciati, bengala. C’è chi si è scagliato contro gli agenti brandendo picconi e rastrelli rubati in un magazzino della stazione nell’ora che ha preceduto l’inizio degli incidenti. Il traffico si è bloccato su strade e autostrade. A un chilometro dal confine l’Orient Express si è fermato sui binari. Tre carabinieri e quattordici poliziotti italiani sono stati feriti in modo lieve. I fermati sono stati nove, sei italiani, due austriache, un tedesco. Gli arrestati cinque, tre uomini e due donne, tutti italiani (Poletti, Sta; Berizzi, Rep).
M5S Da ieri il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin (M5S), è indagato per concorso in bancarotta fraudolenta nella vicenda dell’Aamps, l’azienda municipalizzata della nettezza urbana ereditata dall’ex giunta a guida Pd con oltre 42 milioni di debiti. Nogarin ha informato i suoi concittadini su Facebook. «Sono certo di aver sempre agito per il bene dell’azienda e dei livornesi, provando a salvare una situazione disastrosa lasciataci in eredità dal Pd — ha scritto tra l’altro Nogarin — ma nel Movimento 5 Stelle non si aspetta certo una sentenza per dimettersi, perché noi non siamo legati ad alcuna poltrona». Dopo l’uscita del post il sindaco ha ricevuto una telefonata da Beppe Grillo: «Ti sosteniamo, siamo con te. Tieni duro, non ti lasciamo solo». Dal Pd il ministro Elena Boschi attacca: «Noi siamo garantisti e lo siamo anche con il sindaco di Livorno, non come esponenti del Movimento che sono garantisti con i loro e giustizialisti con gli altri». Aggiunge: «Il 21 per cento dei Comuni amministrati dal Movimento 5 stelle ha problemi con la giustizia, ma il loro grido onestà, onestà, onestà diventa omertà, omertà quando riguarda loro». (Gasperetti, Cds).
Isis L’inviato delle Nazioni Unite Ján Kubis ha denunciato al Consiglio di Sicurezza che in Iraq sono state trovate oltre quaranta fosse comuni dell’Isis. Quaranta corpi – soldati, donne, bambini - li hanno trovati buttati a Ramadi, sepolti malamente in un campo da calcio. Li hanno tirati su il 19 aprile con le ruspe, i vestiti stracciati che penzolavano nella polvere. Era già successo dopo la presa di Sinjar, nell’agosto del 2014, capita ora dopo la caduta di Ramadi, strappata in aprile ai miliziani. Quando i soldati del Califfato si ritirano, emergono le «prove dei crimini atroci». «Sono crimini contro l’umanità, crimini di guerra. È genocidio», ha detto il portavoce delle Nazioni Unite (Serafini, Cds).
Londra Sadiq Khan, il primo sindaco musulmano di Londra, ha scelto di insediarsi in una cattedrale cristiana, a Southwark: «Voglio mettere insieme l’amministrazione più trasparente, accessibile e impegnata nella storia della città, voglio rappresentare ogni comunità e ogni singola parte di Londra, voglio essere il sindaco di tutti i londinesi». Khan è stato senza dubbio eletto da ogni credo e colore: 1,3 milioni i consensi che ha ottenuto. Il 57% dei votanti si è schierato con lui, un mandato senza precedenti. Folla davanti alla cattedrale, dentro ogni posto era pieno. Tanti i volti conosciuti, dall’attore Ian McKellen all’ex leader laburista Ed Miliband, dal capo della polizia Bernard Hogan-Howen a Doreen Lawrence, madre di Stephen, adolescente nero pugnalato e lasciato morire da una banda di bianchi. Khan vuole affrontare, e almeno in parte risolvere, la crisi delle case — per il londinese medio i prezzi sono proibitivi — vuole congelare il costo dei trasporti, reintrodurre la figura del poliziotto di quartiere, aiutare i lavoratori, permettere al business di fiorire: crede nell’Europa, nell’uguaglianza, nelle pari opportunità. Prenderà sul serio, promette, il mestiere di sindaco, tanto che darà le dimissioni da deputato per Tooting. «Mai mi sarei immaginato di poter diventare sindaco — ha ammesso con onestà —. Vi assicuro che farò il possibile per migliorare questa città» (De Carolis, Cds)
Sonno Dal primo atlante mondiale del sonno, tracciato dall’università del Michigan e pubblicato su Science Advances, risulta che italiani sono gli ultimi a svegliarsi, poco prima delle otto. A quell’ora americani, belgi e australiani sono svegli già da un’ora. Insieme agli spagnoli, d’altra parte, noi siamo gli ultimi a spegnere la luce la sera (quasi a mezzanotte). A tirare tardi come i popoli latini sono solo gli abitanti di Singapore, che però alle 7 sono già in piedi e insieme ai giapponesi sono il popolo che dorme di meno: 7 ore e 24 minuti ogni notte. In Olanda le donne riposano quasi 8 ore e mezzo di media: il record. Ovunque, rispetto al sesso maschile, quello femminile trascorre sul cuscino una buona mezz’ora in più. Le spagnole, con il loro ritmo mezzanotte-otto e un quarto, sono le più tiratardi del mondo (gli uomini vano a dormire ugualmente tardi, così come i francesi, ma si svegliano oltre mezz’ora prima). (Dusi, Rep).
Mamme Le donne tra i 30 e i 34 anni, che sarebbero oggi, per età, le nuove “potenziali madri”, sono molto meno numerose delle loro genitrici. Le trentenni di oggi sono protagoniste di quella che gli esperti chiamano la prossima e vicina “trappola demografica”. Nella quale, secondo una previsione del laboratorio di Statistica applicata dell’università Cattolica di Milano, l’Italia rischia di perdere una “potenziale madre” ogni cinque. E questo mentre i nati nel 2015 sono stati 478 mila, al di sotto deicinquecentomila bambini l’anno considerati la soglia minima per sopravvivere al declino demografico. Perché non soltanto le donne tra i 30 e i 34 anni sono meno numerose: erano 2.263.843 nel 2005, sono 1.797.049 nel 2015 (un quinto in meno), ma a giudicare dalla tendenza attuale metteranno al mondo un solo figlio a testa, non di più e non tutte (De Luca, Rep).
(a cura di Roberta Mercuri)