il Fatto Quotidiano, 6 maggio 2016
La scemenza di Augias sul pedofilo di Caivano e la bambina coi bigodini
Corrado Augias è un uomo intelligente e forse non occorrerebbe neppure premetterlo, ma preferisco farlo perché quando un uomo intelligente dice una scemenza farglielo notare è un piccolo dolore. Non ha neppure detto una scemenza, ma una cosa giusta nel contesto sbagliato. Ospite a DiMartedì Augias commenta la morte di Fortuna, la bimba di Caivano spinta giù dal terrazzo da un presunto pedofilo. Sullo schermo appare una foto. La piccola ha una t-shirt rosa e dei boccoli realizzati con una piastra, o dei bigodini. Sembra una bambolina, non una Barbie. È tenera, non ammiccante. Lui commenta: «Guardi com’è atteggiata. Questa è una bambina che a 5/6 anni si atteggia come una di 16/18. Questo stridore mi fa capire che si erano un po’ persi i punti di riferimento».
Sui social lo si rimprovera di aver giustificato il pedofilo. Il padre della bimba annuncia querela. Augias afferma di essere stato frainteso. E qui il dolore si fa doppio. Perché non solo mi tocca dar torto ad Augias ma anche ragione agli urlatori da social network, compresi i tanti che daranno in massa del cretino ad Augias e poi apostroferanno come “puttana” la prima ragazzina con la gonna corta che passerà loro davanti.
Augias ha messo sul tavolo una questione importante ma durante la tavola rotonda sbagliata. Non si può scomodare il tema dell’erotizzazione dei bambini discutendo di pedofilia. Non c’è alcun rapporto di causa ed effetto tra l’adultizzazione di un bambino e lo stupro, mescolare i due argomenti è offensivo e insinuante. Offensivo perché umilia la vittima e insinuante perché sembra fornire un’attenuante allo stupratore. E gli stupratori non rispondono a richiami erotici prevedibili. Lo spiega una recente mostra in cui una fotografa, Katherine Cambareri, ha raccolto 15 ritratti di abiti che indossavano 15 donne prima di essere stuprate: jeans, t-shirt informi, maglioni di lana. Niente minigonne. Inoltre, non esiste una bambina “che si atteggia” a donna, una bambina provocante, ma, al limite, solo una bambina ridicola che scimmiotta gli adulti. Il problema dell’erotizzazione delle bambine esiste (su Chi di questa settimana Claudia Galanti ci regala le foto della bimba di 5 anni dal pedicurista) e mette in discussione molti punti di riferimento, per citare Augias, ma provocazione e violenza sono due concetti che non devono mai essere associati. Mai. E mi permetto di dire al buon Augias che a guardarla così, tenera nella sua magliettina rosa, Fortuna forse voleva solo assomigliare alla principessa di Frozen, non a Miley Cyrus.