Il Sole 24 Ore, 4 maggio 2016
Microsoft compra la bolognese Solair
Tom Davis ha fondato a Casalecchio di Reno la Solair, piccola impresa di software che è diventata la prima azienda italiana acquisita dalla Microsoft. Il gigante di Redmond ha annunciato ieri l’operazione senza dichiararne il valore finanziario. Con un fatturato intorno ai due milioni, Solair è fondamentalmente un integratore di sistemi con una precisa competenza sulla piattaforma cloud Azure di Microsoft e che nel tempo si è specializzata progressivamente sul software per l’internet delle cose in cloud.
«Solair condivide la nostra ambizione di aiutare le imprese clienti a valorizzare i loro dati e a creare intelligenza con l’internet delle cose» ha detto Sam George, direttore del gruppo che si occupa di Azure e internet delle cose. «Apprezziamo la loro tecnologia e talento».
Solair ha sviluppato una tecnologia che serve a gestire la raccolta dei dati registrati dai sensori e a qualificarne il significato anche facilitando il controbuto di esperienza degli umani. Spiega Davis: «Gli italiani sono bravissimi ingegneri meccanici. Sanno per esperienza, per esempio, quanto può durare una cinghia di trasmissione in una macchina che lavora in certe condizioni. Noi li aiutiamo a contribuire con la loro esperienza all’interpretazione dei dati raccolti automaticamente senza lasciare che sia solo la matematica a generare modelli previsivi. L’esperienza dei tecnici italiani non è replicabile ed è un motivo di forza per la loro industria». La Rancilio ha usato la tecnologia di Solair per le sue macchine del caffè: serve a raccogliere dati che migliorano il servizio di manutenzione, facilitando la previsione dei guasti, migliorano il marketing e l’approvvigionamento delle scorte per i bar. Con una soluzione, appunto, che unisce la matematica alla conoscenza acquisita dai tecnici dell’azienda.
Carlo Purassanta, ceo di Microsoft Italia, vede un grande potenziale in questa operazione: «L’Italia è il terzo paese al mondo per quanto riguarda l’internet delle cose in ambito manifatturiero. L’innovazione dell’internet delle cose migliora l’efficienza e la qualità del servizio dei produttori di macchine industriali in qualunque settore. Il caso Solair dimostra che l’Italia sa anche sviluppare startup in grado di contribuire all’ecosistema internazionale dell’innovazione. E la Microsoft intende valorizzare questa capacità innovativa che viene dalle competenze uniche che ci sono in Italia e possono risolvere problemi globali».
Davis spiega che questa operazione è stata piuttosto naturale: «Abbiamo operato da subito su tecnologia Microsoft. E abbiamo sviluppato una soluzione che la Microsoft non aveva. Quindi loro stessi ci hanno proposto ad alcuni clienti. Fino a che siamo stati scoperti dalla casamadre negli Stati Uniti. E alla fine ci hanno acquisito, perché le nostre competenze sono complementari». E Purassanta conferma: «Abbiamo una strategia per portare al mercato italiano queste idee e soluzioni. Che da qui diventeranno casi convincenti per il mercato globale».
Ci voleva un inglese per fare una startup destinata ad essere acquisita dalla Microsoft. Davis ha frequentato l’università tra Brighton e il Politecnico di Torino, è stato manager in Asia e ha fondato una prima startup a Singapore. Ma è voluto tornare in Italia. «Gli italiani sottovalutano il proprio paese. È una cosa che mi dispiace».
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