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 2016  maggio 04 Mercoledì calendario

Musica e niente eccessi. Esce l’autobiografia di Eros Ramazzotti

Autoritratto di artista sano. Così si presenta Eros Ramazzotti nell’autobiografia Grazie di cuore – La mia vita in trent’anni di musica (Rizzoli), da domani nelle librerie. Non sono pagine a ritmo di sesso, droga e rock and roll.
Una vita senza eccessi, a parte quelli dei numeri di una carriera internazionale che non ha pari in Italia. Eros mostra con orgoglio il lavoro duro fatto per arrivare fin lì più che quello glamour delle feste. «Quando finisco un concerto non vado a festeggiare, non l’ho mai fatto. Da qualche anno spesso salgo sulla macchina e guido. Mi aiuta a scaricare l’adrenalina». Unica eccezione una notte di bagordi («Il mattino dopo ero uno zombie») dopo la vittoria del Festival 1986.
La stella di Ramazzotti si è accesa nel 1984 sul palco di Sanremo con Terra promessa, ma il cantautore romano aveva cominciato prima. Il suo debutto discografico, con una piccola etichetta visti i dubbi delle case discografiche più grandi non convinte dalla sua voce, risale al 1982 con il 45 giri Ad un amico. «Eravamo vicini di banco e ci cacciavano sempre perché non facevamo niente... non ci piaceva la scuola. Solo che io pensavo alla musica, lui invece si drogava: morì in un tragico incidente dopo che si era fatto una dose di eroina», racconta. E continua. «La droga... ne girava tanta nel nostro quartiere ed era facile perdersi se non avevi alternative. Da allora cominciai a provarne un sano terrore, che negli anni seguenti mi ha fatto stare alla larga dalle brutte tentazioni».
Oltre che nella memoria, Eros ha frugato anche nel suo archivio privato recuperando foto di quando era ragazzino (già con la chitarra), la scaletta della prima esibizione (era un Festival dell’Unità), il testo di un brano inedito (Tra le luci del palco), le prime bozze, scritte prima a mano e poi a macchina, del testo di Terra promessa quando ancora si chiamava I ragazzi di oggi. Con quel brano trionfò fra le Nuove proposte di Sanremo ’84. «Non dovevo vincere, tanto che avevamo prenotato l’albergo solo per la prima serata». Il giorno dopo era cambiato tutto: «Erano tutti entusiasti di quel ragazzo con il muso duro».
Dal palco dell’Ariston è partita l’avventura che lo ha portato a vendere 65 milioni di dischi, fare circa mille concerti in giro per il mondo, essere la nostra popstar da esportazione.
L’Eros privato rimane fuori dai capitoli del libro. «Se proprio devo dire qualcosa che abbia a che fare con il mio vissuto e la mia interiorità, lo faccio con le canzoni», scrive. Non ci sono riferimenti a Michelle Hunziker, da cui si è separato nel 2001. E nemmeno a Marica Pellegrinelli, l’attuale moglie, se non la foto del suo pass (e di quelli dei figli) per l’ultimo tour. Astenersi gossippari.
Il racconto di Eros è intervallato dai ricordi in viva voce di tanti compagni di viaggio. La persona e il personaggio emergono dalle parole di due amici-colleghi. Jovanotti punta sul lato privato: «Mi piace non solo perché ha la voce più incredibile al mondo, ma anche per il suo carattere, che è imprevedibile, a volte insopportabile, ma sempre autentico, assolutamente vero fino in fondo». E Laura Pausini rende invece omaggio alla carriera: «Senza il suo successo all’estero, nessuno mi avrebbe mai chiamata per fare lo stesso, perché tutti speravano che fossi la versione femminile del fenomeno Eros… e mentre lo dico mi sento altamente inferiore a lui e ovviamente molto molto onorata».