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 2016  maggio 03 Martedì calendario

C’è la camorra dietro l’omertà sui pedofili?

L’omertà di certi abitanti di Parco Verde a Caivano non si spiega. O meglio, sono troppi giorni che giornali e tg non ce la spiegano e il quadro che ne viene fuori è quello d’una comunità che chiude gli occhi davanti agli orchi. Ma la verità è che nei titoli di questo brutto film mancano i nomi dei veri protagonisti. I clan di camorra.
Un horror che batte i primi ciak nel dopo-terremoto, quando per accogliere i senzatetto vengono tirati su nuovi rioni popolari: Scampia, rione Salicelle, Pazzigno, Lotto Zero, rione Toiano, le Case Celesti, Parco Verde... Quartieri assediati dal nulla. Se non da camorra. E così le famiglie assegnatarie sono scacciate dalle case migliori dalle famiglie criminali. Nascono così quelli che il sociologo Lamberti battezzò col nome di “fortini della camorra”. In cima alla piramide stanno i narcos e i loro killer che regnano su cittadini italiani trasformati in sudditi medievali. Alla base la manovalanza, che controlla il territorio e spaccia. Feccia nel cono d’ombra dei boss, che si mette in proprio per rubare, estorcere e abusare dei più deboli. Kapò dei clan che agli sventurati sudditi appaiono come invincibili.
Di qui terrore e omertà. Poi il paradosso: l’orco (o presunto tale) finisce in galera e altri detenuti (camorristi o presunti tali) cercano di linciarlo ergendosi a paladini di giustizia. Finalmente!, pensiamo noi davanti alla tv, mica come quelli di Parco Verde che sono ambigui e conniventi... brutto, bruttissimo film che nei titoli di coda omette anche il miglior attore non protagonista. Lo Stato. Ogni tanto qualche retata con cancellate divelte e telecamere rimosse a beneficio dei tg, poi tutto torna come prima. O peggio. Come a Parco Verde, dove ogni giorno cocaina, eroina, cobret (scarto della lavorazione dell’eroina, ndr), hashish ed ecstasy vanno sempre via come il pane.