la Repubblica, 3 maggio 2016
Nessuno parla più di Zika
Nessuno parla più di Zika. Dalle nostre parti. Perché negli Stati Uniti, Obama chiede quasi due miliardi di dollari per combatterlo, e gli scienziati sono al lavoro. Con una conclusione, sillabata forte e chiaro dal principe dei cacciatori federali di virus, Anthony Fauci: «Più ne sappiamo, più c’è da preoccuparsi». Mettiamo allora in fila i fatti. La malattia viene trasportata da due zanzare, la A. aegypti, più virulenta e diffusa ai tropici fino alla Florida, e la A. albopictus meno pericolosa ma che vola fino a Chicago e New York (fatevi il parallelo alle nostre longitudini). Si trasmette poi per via sessuale, anche omo; quindi viaggia veloce tra i sessualmente vivaci. Il virus sta nei testicoli e nel sangue per mesi, e chi se lo porta addosso non lo sa. Vero, gli effetti drammatici ci sono solo nei neonati. Quindi, non sarà una moria come le pandemie influenzali e di Aids. Ma più aumentano i contagi più si affaccia una paura che si pensava archiviata: quella di una gravidanza con un esito tragico e imprevedibile. Forse Zika non cambierà il mondo come Hiv, ma non possiamo valutare le conseguenze di un mutato sguardo dei giovani sulla riproduzione.