L’Illustrazione Italiana, 9 gennaio 1916
Ciò che hanno fatto gli inglesi
L’autore di questo prezioso volume che è ora uscito è un belga, il sig. Giulio Destrée, personaggio ragguardevole, che ha affascinato il pubblico più eletto delle città d’Italia con la sua eloquenza. Egli si è fermato a Roma, donde continua la sua propaganda con numerosi discorsi e scritti. Del nuovissimo volume spiega lo scopo con una prefazione che merita essere riferita per intero:
Lo sforzo gigantesco della Nazione Inglese non è bene conosciuto in Italia. Le informazioni che ogni giorno reca una stampa generalmente assai ben fatta, si perdono nel costante affluire delle notizie, e gli agenti della Germania si adoprano senza tregua a seminare il sospetto sul valore del contributo britannico nella guerra attuale.
Ora, la fiducia fra gli Alleati è necessaria.
Bisogna che ciascuno di essi sia certo che gli altri hanno la volontà di condurre fino al termine la lotta contro l’imperialismo germanico, e non dubiti che essi dispongono altresì del potere di porre in atto questa volontà.
Permanenze in Inghilterra, colloqui con uomini di ogni classe, la lettura dei giornali, mille fatti osservati personalmente e rivelanti l’opinione pubblica, mi hanno fornito questa convinzione per la Gran Bretagna. Io so che essa è in grado di vincere presto o tardi. Vorrei, nelle pagine che seguono, far condividere la mia opinione agli amici italiani. È un servigio di cui son debitore all’Italia, che mi ha fatto un’accoglienza tanto cordiale quando io le raccontai la tragica avventura del mio disgraziato paese; e credo di saldare così un poco il debito infinito di riconoscenza che i Belgi hanno contratto verso l’Inghilterra.
Ogni sforzo che, per quanto modesto, contribuisca ad accrescere la reciproca fiducia degli Alleati, fortifica la loro causa e prepara il trionfo finale.
20 settembre, 1915. J. D.
Un altro commentario del volume è dato dallo squarcio di un discorso di Cavour, che gli serve da epigrafe:
«La storia di tutte le guerre alle quali l’Inghilterra ha preso parte ci dimostra che, nei primordi, essa ebbe sempre la peggio, che cominciò sempre con isforzi non in proporzione colla sua potenza, ma che i disastri sofferti, i rovesci patiti invece di sfiduciarla, ebbero per effetto di inanimarla a maggiori sforzi, a maggiori sacrifici, e che, mentre i suoi avversari, dopo avere avuti alcuni successi, andavano perdendosi di coraggio e scapitando di forze, essa, col progredire della guerra, guadagnava in forza e mezzi d’attacco».
Conte Camillo Benso di Cavour
Questo discorso fu pronunciato nel 1855; e dopo sessant’anni può ripetersi letteralmente.
Il libro del Destrée è diviso in 10 capitoli così intitolati: Come l’Inghilterra volendo la pace si è trovata trascinata nella guerra; Le accuse tedesche contro l’Inghilterra; Lo sforzo navale; Ciò che gli Inglesi hanno fatto sul mare; Lo sforzo militare. L’esercito di ieri; Lo sforzo militare. L’esercito di oggi; Lo sforzo militare-industriale; Lo sforzo finanziario; L’azione diplomatica; L’unità del Regno e dell’Impero; perché dobbiamo aver fiducia nell’Inghilterra.
Ogni capitolo è una vera monografia, e tutti si leggono con grande interesse. Oltre che per l’importanza politica e il valore storico, il libro è pregevole letterariamente; per esempio, le pagine in cui è descritto il modo come procede l’arrolamento volontario saranno molto gustate da tutti, e passeranno per certo nelle antologie.