Corriere della Sera, 1 maggio 2016
Castrogiovanni, il rugbista che ha chiesto un permesso per motivi familiari e se n’è andato a festeggiare a Las Vegas. In nome del terzo tempo
Mitico Castrogiovanni, un vero pilone! Il rugbista, 118 presenze con la Nazionale italiana, aveva ottenuto dal suo club un permesso di tre giorni, saltando così la semifinale di Champions Cup: Racing 92 contro il Leicester Tigers.
Aveva accampato «motivi familiari» (un parente gravemente malato) per volare in Argentina, dov’è nato, e invece si è diretto a Las Vegas per partecipare a un party. Una festa con il Paris Saint Germain per celebrare il successo nella Coppa di Lega francese.
Sul profilo Instagram di un fan di Ibrahimovic sono apparse immagini della serata. C’è anche il nostro campione a torso nudo nel pieno dell’euforia. L’irrisione moralista della Rete non perdona: Castro è apparso festaiolo nell’Ultima Cena, batterista dei ZZ Top, membro dei Village People, maestro di grigliate e di mille altre situazioni strambe. Non parliamo dei puristi del rugby: «Smascherato come un bambino e per giunta a far comunella con i calciatori!». Intanto, il Racing 92 ha deciso di sospendere il giocatore come misura precauzionale prima di intraprendere azioni legali.
La storia dello sport è piena di fughe notturne, e quella di Martin (grande campione) non sarà certamente l’ultima. In fondo, la sua, è solo un’interpretazione espansa del mitizzato «terzo tempo», il momento di socializzazione post partita. E poi lo sappiamo, dai!, quando il gioco si fa buro, i buri cominciano a giocare.