La Gazzetta dello Sport, 29 aprile 2016
Ma per Tamberi «Schwazer è la vergogna d’Italia»
Le frasi sono inequivocabili e la «firma» in calce è pesante: è quella di Gianmarco Tamberi, il campione del mondo dell’alto indoor, in questo momento il numero 1 dell’atletica tricolore. «Vergogna d’Italia, squalificatelo a vita, la nostra forza è essere puliti, noi non lo vogliamo in Nazionale». L’attacco – direttissimo – è ad Alex Schwazer, il campione olimpico della 50 km di marcia di Pechino 2008 che proprio oggi, a mezzanotte, terminerà di scontare la nota squalifica di tre anni e nove mesi per positività all’Epo e che tra nove giorni, domenica 8 maggio, a Roma, nell’ambito del Mondiale a squadre, tornerà in gara e in azzurro. Anche a caccia del minimo per i Giochi di Rio: là dove potrebbe ritrovarsi in squadra proprio con Tamberi.
LA CONFERMA L’anconetano interviene sulla popolare pagina di Facebook «No, non ho mai pensato di doparmi», nata in polemica con una frase pronunciata dall’altoatesino in una delle sue apparizioni televisive di qualche mese fa e alla quale, nel tempo, hanno aderito anche diversi azzurri. Tamberi, un paio d’ore dopo l’apparizione del post, telefonicamente, non fa alcun passo indietro e non ha problemi a confermare che l’autore di quelle frasi è lui: «Sono farina del mio sacco – dice – le “covavo” da tempo e oggi, non so bene nemmeno io perché, di getto, mi è venuto di scriverle. Forse non immaginavo di scatenare tanto interesse e ho qualche timore per come verranno interpretate. Ma più di questo, sull’argomento, adesso non mi va di aggiungere. Vedremo nelle prossime ore se sarà il caso di tornarci su».
IN SPAGNA Gimbo, nelle prossime ore, cioè stamattina, partirà per Barcellona insieme a papà-coach Marco: fino all’11 maggio, si allenerà presso il centro di preparazione olimpica spagnola. Insieme a lui, Alessia Trost, che poi potrebbe proseguire per Santander, «ospite» della grande Ruth Beitia. Ciò significa che Gianmarco, durante i presumibili «giorni caldi» di Schwazer, non sarà in Italia. Tornerà pronto a ripartire per un trittico di meeting di Diamond League: il 22 maggio a Rabat, il 2 giugno al Golden Gala di Roma (annunciato ieri insieme all’iridato dei 400, il sudafricano Van Niekerk e a quello del lungo, il britannico olimpionico Rutherford) e il 5 a Birmingham. Poi stop fino agli Europei di Amsterdam di luglio.
IL MARCIATORE Anche Schwazer, seppur non ufficialmente, deve aver già programmato il proprio futuro prossimo. Intanto, nell’ultima sera da squalificato, non farà cose speciali. Andrà a cena da Sandro Donati, il suo allenatore, com’è successo tante volte in questi tredici mesi, da quando – 1° aprile 2015 – si è trasferito a Roma, nel quartiere Sacco Pastore, sulla via Nomentana. Mercoledì, in albergo, ha ricevuto la visita di un ispettore medico Iaaf per un controllo antidoping a sorpresa. Ma anche questa non è una novità: dal 19 ottobre è stato controllato otto volte dalla federazione internazionale (analisi sull’urina e passaporto biologico) e tre dal Coni. Sul tapis roulant della Cosmed di Pavona, a pochi km da Roma, anche l’ultimo test tecnico ha dato esiti più che confortanti.
LE SCUSE La consegna che si è dato è quella di non rispondere a nessuna polemica. Men che meno a Tamberi. Ieri il marciatore, prima dell’uscita del saltatore, ha parlato solo del Mondiale a squadre, dichiarandosi fiducioso «per la gara, sia a livello individuale, sia soprattutto per la squadra. Possiamo fare grandi cose. Mi sento pronto fisicamente e non vedo l’ora di tornare a gareggiare». Si è poi soffermato su un concetto: «So di avere deluso tanta gente e mi sono scusato e mi scuso per questo. Ma le scuse a parole non servono. Penso che il modo di scusarmi sia stato sposare questo progetto, cambiare vita, affidarmi a un allenatore che ha fatto della lotta al doping una ragione di vita. Non voglio far cambiare il pensiero a nessuno, ma posso dire che parlerò con chiunque vorrà parlare con me». Schwazer tornerà alle competizioni dopo 1506 giorni di assenza. A Dudince, per sua stessa ammissione, il 24 marzo del 2012 gareggiò da dopato. Poi arrivò la positività all’Epo in seguito al controllo 30 luglio del 2012 che portò alla squalifica. Da domani ricomincia. Con un nemico in più.