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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

La ricetta di Donald per l’America. Un estratto dal libro “Trump contro tutti” appena pubblicato da Rizzoli

Testo estratto dal libro Trump contro tutti di George Beham (Rizzoli 2016)

La nostra nazione è in guai seri. Non abbiamo più vittorie. Una volta eravamo abituati a vincere, ma ora non più. Quando è stata l’ultima volta che qualcuno ci ha visto battere – che so per esempio – la Cina in un accordo commerciale? Ci uccidono. Io batto sempre la Cina. Quando abbiamo battuto il Giappone in qualsiasi cosa? Ci mandano le loro auto a milioni e noi che cosa facciamo? Quando è stata l’ultima volta che avete visto una Chevrolet a Tokyo? Non esiste, gente. Ci battono ogni volta. Quando abbiamo battuto il Messico alla frontiera? Ci ridono dietro, ridono della nostra stupidità. E ora ci stanno battendo economicamente. Non sono nostri amici, credetemi. Ci stanno uccidendo economicamente. Gli Stati Uniti sono diventati una discarica per i problemi di tutti gli altri.
Quando il Messico ci manda i suoi, non manda la gente migliore. Ci mandano persone che hanno un sacco di problemi, e li portano da noi. Ci portano la droga. Ci portano il crimine. Sono violentatori. E alcuni, ritengo, sono brave persone. Ma io ho parlato con le guardie di frontiera e loro ci dicono che cosa ci stanno mandando. E ha senso. Non ci stanno mandando la gente giusta. Non ci stanno mandando gente come voi. Non stanno arrivando solo dal Messico. Stanno arrivando da tutto il Sud e il Centro America e – probabilmente – dal Medio Oriente. Ma non lo sappiamo. Perché non abbiamo né protezione né capacità, non sappiamo che cosa sta succedendo. Deve finire e deve finire presto. Il terrorismo islamico sta divorando grandi parti del Medio Oriente. Sono diventati ricchi. (...) In Iraq abbiamo perso migliaia di vite. Abbiamo soldati feriti, che io amo – sono grandi -, ovunque, migliaia di soldati feriti. E non abbiamo niente. Non possiamo nemmeno andare là. (…) I nostri nemici diventano sempre più forti giorno dopo giorno e noi come nazione diventiamo sempre più deboli. Persino il nostro arsenale nucleare non funziona. Abbiamo equipaggiamenti che hanno trent’anni e non sappiamo nemmeno se funzionano. (…)
Quando il presidente Obama fu eletto, dissi: «Bene, una cosa penso farà bene; penso che sarà un grande promotore per il paese. Penso che sarà un grande animatore». Era attivo, era giovane. Pensavo veramente che sarebbe stato un grande cheerleader. È vero che non è un leader. Avete ragione al riguardo. Ma non è stato neanche un cheerleader. In realtà è stato una forza negativa. Non è stato un promotore, ma l’opposto. Abbiamo bisogno di qualcuno che possa prendere il brand Stati Uniti e renderlo di nuovo grande. Ora non è grande. Abbiamo bisogno di qualcuno che letteralmente prenda questo paese e lo renda di nuovo grande. Possiamo farlo. (…)
Può succedere. Il nostro paese ha un potenziale enorme. Noi abbiamo un potenziale enorme. Abbiamo persone che non lavorano. Abbiamo persone che non hanno incentivi a lavorare. Ma li avranno, perché il programma sociale più importante è un lavoro. E saranno orgogliosi, lo ameranno e faranno più denaro di quanto ne abbiano mai fatto. E lo faranno così bene che noi prospereremo come nazione. Può succedere. Sarò il presidente del lavoro più grande che Dio abbia mai creato, vi dico questo. Riporterò indietro i nostri lavori dalla Cina, dal Messico, dal Giappone, da tanti altri posti. Riporterò indietro i nostri lavori, e riporterò i nostri soldi. (...)
Quindi, per riassumere, farei diverse cose molto rapidamente. Abolirei e sostituirei la grande bugia: l’Obamacare. Costruirei un lungo muro – e nessuno lo fa meglio di me, credetemi, e molto economicamente – alle nostre frontiere meridionali. E farei pagare il Messico per quel muro. Segnatevi le mie parole. Nessuno sarebbe altrettanto duro con l’Isis di Donald Trump, nessuno. Troverei tra i militari il nostro generale Patton o MacArthur. Troverei il tizio che può prendere l’esercito e farlo funzionare per davvero. Nessuno ci prenderebbe in giro. Impedirei all’Iran di avere armi nucleari. (...). Fermerei immediatamente l’ordine esecutivo illegale del presidente Obama sull’immigrazione. Sosterrei in modo totale il Secondo Emendamento. (...)
Dobbiamo ricostruire la nostra infrastruttura. Salvare Medicare, Medicaid e l’assistenza sanitaria senza tagli. Dobbiamo farlo. Eliminare le frodi, eliminare gli abusi e gli sprechi, ma salvarle. Le persone hanno pagato per anni, e ora molti candidati vorrebbero tagliarle. Si salvano rendendo di nuovo ricchi gli Stati Uniti, riportando indietro tutto il denaro che è andato perso. Rinegoziare i nostri accordi per il commercio estero. Ridurre i nostri 18.000 miliardi di dollari di debito; credetemi siamo in una bolla. Abbiamo tassi di interesse artificialmente bassi. Abbiamo un mercato azionario che, francamente, mi ha fatto del bene, ma comunque odio vedere quello che sta accadendo. Abbiamo un mercato azionario gonfiato. State attenti alle bolle, perché quello che avete visto in passato potrebbe essere poca cosa rispetto a quello che potrebbe accadere in futuro. Quindi state molto, molto attenti. E poi rinforzare le forze armate e prendersi cura dei veterani. Tanto, tanto importante. È triste, ma il sogno americano è morto. Però se sarò eletto presidente lo riporterò indietro più grande, migliore e più forte che mai, e renderemo di nuovo grande l’America.