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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

Mentre Müller chiede scusa a Obama per il Dieselgate, i dirigenti Volkswagen s’intascano i bonus. All’ex ad Martin Winterkorn, responsabile all’epoca dei fatti, sono andati 7,3 milioni

Neanche due minuti di tempo: tanto ha avuto a disposizione l’amministratore delegato di Volkswagen Matthias Müller per parlare con Barack Obama ad Hannover nei giorni scorsi. Come li ha usati? «Gli ho domandato scusa per il Dieselgate e ho chiesto che l’America ci getti un ponte», ha rivelato ieri a Wolfsburg il numero uno del più grande gruppo automobilistico tedesco durante la conferenza stampa di presentazione del rendiconto 2015. Un appuntamento dominato dallo scandalo che ruota intorno al software installato da Vw su alcuni modelli per manipolare i dati sulle emissioni inquinanti. «Con le manipolazioni del software dei motori diesel sono stati varcati limiti e violate regole, questo ci fa male e ci dispiace sinceramente, sappiamo che abbiamo deluso molte persone che si fidavano di Volkswagen», ha spiegato Müller. Certo alla luce del Dieselgate, che ha già costretto il gruppo di Wolfsburg ad accantonare 16,2 miliardi per far fronte ai possibili costi dello scandalo, il 2016 sarà un anno di transizione. «Tuttavia – ha aggiunto Müller- non ci facciamo paralizzare dalla crisi, questo sarà anche l’anno in cui accelereremo la nostra trasformazione e getteremo le basi per una Volkswagen nuova e migliore». Una trasformazione che è raccolta in una strategia che verrà presentata a giugno e ruota intorno ai temi della digitalizzazione e dell’auto elettrica.

Volkswagen creerà ad esempio a breve una controllata per i nuovi servizi per la mobilità e vuole aprirsi a cooperazioni e partecipazioni strategiche (anche se non sta conducendo colloqui con Google e Apple). Müller ha ribadito che il gruppo non sta pensando al momento di vendere nessuno dei suoi dodici marchi. Nel caso in cui dovessero emergere ulteriori, pesanti oneri finanziari a seguito del Dieselgate non è invece esclusa la cessione di parti di attività. Il manager prevede un ritorno in zona utili già da quest’anno, anche se il fatturato potrebbe subire un calo stimato fino al 5%.
Malgrado la perdita-record di 1,58 miliardi, i membri del Cda hanno guadagnato l’anno scorso circa 63 milioni di euro, di cui quasi 35 milioni di bonus (verranno versati solo per il 70%, mentre il restante 30% sarà congelato e pagato fra 3 anni). Nonostante il Dieselgate, all’ex ad Martin Winterkorn sono andati 7,3 milioni.