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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

La battaglia per liberare Sirte potrebbe trascinare la Libia in una guerra civile. Lo scontro tra Serraj e Haftar

Il generale Haftar fermi la sua offensiva autonoma contro Sirte: a chiederlo, nero su bianco in un comunicato, è il Consiglio presidenziale guidato dal premier Fayez Al Sarraj. Le forze di Haftar e quelle di Misurata si fermino «fino a quando non verrà nominato un comando congiunto per l’offensiva», chiede il governo, preoccupato dall’uso della lotta al terrorismo per fini personali, così come dall’ipotesi che la battaglia per liberare Sirte diventi una lotta armata tra fazioni che potrebbe «trascinare il Paese in una guerra civile».
Poche righe utili a sottolineare la frattura che attraversa il quadro libico in questa faticosa fase di transizione, che sarà ancora, predica il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, «lunga, graduale e faticosa». E che deve riuscire garantendo l’integrità del Paese: «Noi vogliamo la Libia unita».
Per quanto riguarda il ruolo dell’Italia, «il governo – garantisce – non ha intenzione di inviare forze militari in Libia al di fuori del contesto di cui abbiamo parlato in queste settimane», cioè, una esplicita, formale richiesta delle autorità libiche. Che finora non è arrivata: «Neanche sul terreno della protezione dei pozzi petroliferi», di cui s’è parlato nei giorni scorsi.