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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

Quei sette americani incolpevoli che finiscono dietro le sbarre per far vedere come si sta in galera

Carcerati infiltrati, sotto copertura, «talpe», spie. Chiamateli come volete, sappiate però che ci vogliono stomaci forti per seguire la vita quotidiana di alcune persone rinchiuse in una prigione, a contatto diretto con i peggiori detenuti.
Il docu-reality si chiama «I miei 60 giorni all’inferno» e viene presentato come un esperimento sociologico: sette cittadini modello decidono di vivere per 60 giorni nel carcere di massima sicurezza di Clark (Indiana, Usa), a stretto contatto con guardie e pericolosi criminali, tenuti assolutamente all’oscuro dell’iniziativa: stessi orari, stesso cibo e stesse regole (Crime+Investigation, canale 118 di Sky, mercoledì, ore 22). In realtà, a sentire le parole dello sceriffo Jamey Noel, l’iniziativa appare alquanto discutibile.
Noel è un repubblicano convinto, strenuo difensore del diritto a possedere armi. Ha vinto le elezioni nel 2014 (il fatto che il suo predecessore democratico fosse stato arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti con una prostituta ha aiutato molto la causa repubblicana) e ha promesso di ripulire questa prigione «piena di droga». Insomma, sette cittadini volontari (tra cui un’insegnante, un ex marine, una poliziotta, una mamma casalinga e anche Maryum Ali, la figlia del campione di pugilato Muhammad Ali) si immolano alla causa, pur di riportare l’ordine all’interno della prigione. È giusto? Come ha scritto Stephen Moss sul Guardian, «la conclusione più scontata dopo la visione di “60 Days In” è che la prigione della contea di Clark è un luogo sciagurato: i detenuti possono fare più o meno quello che vogliono; il vero controllo lo esercitano i “boss” del blocco; le guardie carcerarie intervengono solo quando qualcuno viene minacciato fisicamente». Tuttavia, bisogna sempre considerare che la presenza delle telecamere (che qui fingono di girare un documentario) altera i comportamenti e che il montaggio è una forma di scrittura fra le più sofisticate.