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 2016  aprile 29 Venerdì calendario

A scuola di recupero per digitalizzare i libri della Biblioteca dei Girolamini di Napoli

Una scuola di recupero e digitalizzazione del libro nella Biblioteca dei Girolamini di Napoli. Vale a dire un luogo di rinascita laddove la cultura è stata violentemente oltraggiata. Con questa destinazione la Biblioteca dovrebbe tornare a funzionare nel giro di un anno.
Intanto i Girolamini hanno riaperto le porte ieri per un solo giorno. L’occasione era il primo affollatissimo appuntamento di «Casa Corriere», la rassegna organizzata dal Corriere del Mezzogiorno e che rientra nelle celebrazioni per i 140 anni del Corriere della Sera. L’annuncio delle trattative in corso con l’università Federico II è stato dato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli. Mentre il regista Marco Bellocchio, tra gli ospiti, definisce il luogo «perfetto per un film». Non lo farà lui, ci tiene a chiarire, «ma la storia c’è tutta: il ladro, il furto, gli eroi che scoprono le ruberie». Altro artista protagonista della serata, il sulfureo regista Mimmo Borrelli.
Intanto il sito è ancora sotto sequestro cautelativo. Ancora visibili i vuoti lasciati dai furti negli scaffali, come ferite nel corpo della Biblioteca – «stuprata» la definisce lo scrittore Maurizio de Giovanni.
«Per noi questo luogo ha un forte significato simbolico» puntualizza il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico, «perché per primi abbiamo denunciato la sua violazione sulle nostre pagine».
Di tutela dei beni culturali hanno parlato Mariella Utili, soprintendente del Polo Museale di Napoli, e Rossana Rummo, direttore generale biblioteche e istituti culturali del Mibact, intervistate dal giornalista del Corriere della Sera Paolo Conti. «La prossima estate – promette Utili – con la chiusura delle scuole apriremo le porte dei musei ai bambini con progetti speciali».
Napoli ha più risorse di quanto si pensi e la sua immagine all’estero non è solo «Gomorra». Lo testimonia Giorgia Abeltino, del Google Cultural Institute: «A Napoli abbiamo già digitalizzato centomila volumi della Nazionale. Sapete quanti contatti abbiamo avuto finora? Sei milioni, 827 mila e spiccioli». Niente male, per veicolare un’altra idea della città nel mondo.