La Gazzetta dello Sport, 26 aprile 2016
I dolori del giovane Neymar
Pochi mesi, tanta differenza. Quando Messi si fece male col Las Palmas e si assentò 2 mesi, autunno scorso, Neymar e Suarez fecero un passo avanti e si portarono dietro tutto il Barça. Grande intesa, gol, risultati. Passata la grande paura. L’inverno è scivolato via bene per il ritrovato tridente catalano, la primavera ha portato freddo e pioggia. Un po’ come nella climatologia reale. Il Barça è passato dall’imbattibilità semestrale ai 3 k.o. consecutivi in Liga, il fiore Neymar si è ammosciato e fa una gran fatica a tirar fuori i boccioli. Messi dà segnali di ripresa, Suarez segna come un forsennato, O Ney è intristito, involuto. Dopo 5 partite senza gol ne ha rimediati un paio (arrivando a 23 in Liga, record personale, e 29 stagionali, 10 in meno del 2014-15) e altri ne ha offerti ai compagni, ma linguaggio corporale e le prestazioni parlano a senso unico: il brasiliano ha la testa intasata, il viso tirato e il dribbling spento. E sabato si è beccato i primi fischi del Camp Nou. Al Barça sono preoccupati e negli ultimi giorni compagni, dirigenti e stampa si sono impegnati nel tirar su, minimizzare, coccolare.
Le difficoltà del «Menino» sono di origine varia. Le prime nubi sono arrivate con la doppia offensiva fiscale portata nei confronti della famiglia del calciatore prima in Spagna e poi in Brasile. Cause, processi, dichiarazioni di fronte al giudice, pignoramenti milionari e in probabile arrivo 2 multe, una per nazione, salatissime. I soldi non sono un problema per i Neymar, però la lingua batte dove il dente duole: la famiglia è molto sensibile alle questioni economiche e l’incertezza sull’ammontare da versare al fisco sta condizionando le scelte per il futuro del calciatore.
Il Barça vuole trattenere il suo gioiello ed è disposto a venire incontro alle richieste della famiglia, pur sapendo che saranno assai esose. Però in Europa sanno bene che se c’è un momento per andare a tentare il clan Neymar per convincerlo a cambiare aria è questo: la sensibilità economica è altissima e tra Parigi e Barcellona sono rimbalzate voci di un’offerta del Psg per un contratto da 20 milioni di euro netti a stagione. Non ci sono conferme ufficiali però i segnali sono svariati. E la clausola di rescissione è di 190 milioni: non la si può considerare fuori dalla portata per la proprietà Psg. Sembra invece impossibile pensare a un Figo-bis, il ratto del portoghese da parte del Real nel 2000. È dunque comprensibile che Neymar sia preoccupato e distratto dalla situazione. Il Barça negli ultimi 2 mesi gli ha concesso due vacanze in Brasile e ha negoziato con la federcalcio brasiliana la partecipazione di Neymar all’Olimpiade ma non alla Copa America. Luis Enrique non lo sostituisce mai. Suarez ha definito «ingiuste» le critiche al compagno difendendolo con passione. O Ney è sempre molto vicino al centro del progetto blaugrana (occupato da Messi). Ma dovrà fare delle scelte, e disfarsi dei brutti pensieri.