Il Messaggero, 26 aprile 2016
Usa Today vuole il Los Angeles Times: il nuovo risiko nella carta stampata americana
USA Today punta al prestigioso Los Angeles Times, aprendo un nuovo risiko nella carta stampata americana. La società Gannett, editrice di Usa Today, presenta un’offerta per Tribune Publishing, holding che controlla più quotidiani statunitensi, dal valore di 815 milioni di dollari incluso il debito.
Dalle eventuali nozze nascerebbe una delle maggiori società editrici di quotidiani locali negli Stati Uniti, portando sotto lo stesso tetto oltre a USA Today e Los Angeles Times anche Chicago Tribune, Detroit Free Press, Orlando Sentinel e altri nomi di prestigio.
SORTITA IMPROVVISAGannett, dopo aver cercato di avviare senza successo trattative lontano dai riflettori, è uscita alla scoperto per rivolgersi direttamente agli azionisti di Tribune Publishing.
Un’uscita con la quale ha ottenuto il risultato che voleva: Tribune ha assunto Goldman Sachs e Lazard per valutare l’offerta in contanti per 12,25 dollari ad azione, con un premio del 63% rispetto alla chiusura del 22 aprile. «Il consiglio di amministrazione è impegnato con l’assistenza degli advisor a rivedere l’offerta – afferma Tribune Publishing -. Il consiglio di amministrazione è impegnato ad agire nel miglior interesse degli azionisti e risponderà a Gannett il prima possibile».
SINERGIE DA 50 MILIONIL’eventuale funione dovrebbe creerà sinergie per oltre 50 milioni di dollari l’anno. «Riteniamo che la logica finanziaria e strategica dell’unione sia chiara e assolutamente feconda» mette in evidenza Robert Dickey, amministratore delegato di Gannett, precisando che insieme le due società consentirà alle loro storiche pubblicazioni e agli altri asset di sopravvivere e prosperare in un contesto difficile.
L’offerta di Gannett arriva mentre il New York Post riporta alcune indiscrezioni su un possibile taglio drastico della forza lavoro al New York Times. Rumors che il quotidiano smentisce: senza escludere un possibile ridimensionamento del numero dei dipendenti, il New York Times infatti smentisce si possa trattare di un taglio significativo come quello riportato dal New York Post.